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I pm: «Le ferrovie sono insicure»

Lo sostiene la Procura bolognese. Ma Fs ribatte: «Stiamo rimediando»

Non c'è stato solo l'errore umano a causare la strage di Crevalcore, nel Bolognese, che il 7 gennaio 2005 costò la vita a 17 persone e il ferimento di altre centinaia di passeggeri. La colpa è anche della mancanza di sicurezza sulle linee ferroviarie. Sicurezza fino a quel momento affidata soprattutto alla diligenza del personale. È quanto sostengono i magistrati della Procura di Bologna che hanno inviato sette avvisi di fine indagine (solitamente preludio alla richiesta di rinvio a giudizio) ad altrettanti dirigenti locali di Rfi, la società delle Ferrovie dello Stato che gestisce la rete infrastrutturale, mentre per l’attuale ad di Fs Mauro Moretti è stata chiesta l’archiviazione. La Procura consiglia poi anche l'istituzione di «un’autorità indipendente della sicurezza ferroviaria».
La replica della Ferrovie è arrivata. «È vero che il nostro sistema sconta tuttora un forte ritardo nell’istituzione di un moderno ed efficace sistema di sicurezza, ma è anche vero che negli ultimi dieci anni si sta recuperando in maniera intensa tanto che nel 2008 completeremo interventi che ci porteranno al top in Europa per la sicurezza», sostengono le Ferrovie dello Stato. A dimostrazione del percorso fatto, si spiega che «altri Paesi europei vengono a chiedere a noi informazioni sui sistema di sicurezza che stiamo adottando come per esempio l’Scmt».


A conferma della tesi le Ferrovie puntualizzano poi che «i dati ufficiali della sicurezza ferroviaria italiana relativi al 2006 dimostrano che i risultati sono migliorati rispetto al 2005, anno dell'ultima classifica ufficiale dell'Uic (Union International de Chemins de Fer), in cui l'Italia già era al primo posto in Europa per la sicurezza ferroviaria».

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