I pontefici «in posa» per gli americani

Dal 16 ottobre a Washington ottanta ritratti dei pontefici dal ’500 a oggi

Dal Vaticano a Washington. I ritratti dei principali pontefici che si sono avvicendati sul trono di Pietro, dal Rinascimento a oggi, saranno esposti nella capitale statunitense. Sarà il centro culturale John Paul II ad ospitare la mostra «Papi in posa - 500 years of papal portraiture», organizzata dal Centro europeo per il turismo e dal Comune, dal 16 ottobre al 30 marzo 2006, in occasione del 27° anniversario dell’elezione a pontefice di Karol Wojtyla. Proprio in memoria di Giovanni Paolo II sarà allestita una sezione particolare con le opere della pittrice ufficiale di quel pontificato Natalia Tsarkova. «È prestigioso che questa mostra realizzata a Palazzo Braschi nel 2004 arrivi a Washington - dice l’assessore capitolino alla Cultura Gianni Borgna - è un riconoscimento importante perché si tratta di un’esposizione nata e pensata a Roma che va all’estero». L’edizione statunitense non sarà, però, una copia di quella italiana: verranno esposte circa trenta opere in più, provenienti da musei degli Usa. Tra gli altri ricordiamo nomi prestigiosi come i Musei vaticani, gli Uffizi, il Palazzo Pitti di Firenze, la Pinacoteca di Bologna, la Walters art gallery di Baltimora, la Galleria nazionale d’arte antica e la Galleria Spada di Roma, il Palazzo Chigi di Ariccia, ma anche importanti collezioni private come la Koelliker. «È una mostra sorella - spiega l’architetto Francesco Petrucci, curatore scientifico dell’esposizione - e ci saranno due cataloghi, uno in italiano e uno in inglese. I ritratti di Giulio II della Rovere e di Leone X de Medici, eseguiti da Raffaello, sono due opere inamovibili perché i visitatori giungono da tutto il mondo per ammirarle e saranno, quindi, esposte in copia».

Come Raffaello anche altri sommi artisti quali Tiziano, Caravaggio, Bernini, Velázquez, Canova hanno ritratto i volti e le fisionomie di Papi che hanno retto il destino del Cattolicesimo e degli equilibri politici internazionali degli ultimi cinque secoli.

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