Ma i precari di Corso d’Italia dichiarano guerra al leader

RomaLo avevano annunciato e l’hanno fatto. I sindacalisti atipici, lavoratori precari ed ex dipendenti della Cgil si sono incatenati ai cancelli della fiera di Rimini che ospita il congresso della più grande organizzazione del Paese. E qualche risultato l’hanno ottenuto.
Era un piccolo gruppo di persone, quasi tutti giovani, che rappresentano una trentina di casi, alcuni dei quali sono stati raccontati dal Giornale. Slogan scelto dai precari della Cgil: «Chi non si muove non può rendersi conto delle proprie catene. Epifani: ignorateci adesso!».
E il sindacato non li ha ignorati. Il segretario organizzativo della Cgil Enrico Panini ha annunciato che l’organizzazione sindacale è impegnata a risolvere, una per una, le situazioni dei precari che in mattinata hanno protestato al congresso dell’organizzazione. Anche se, ha precisato, «si tratta di casi molto diversi uno dall’altro».
In alcuni di questi casi, ha ricordato Panini, «abbiamo chiesto le dimissioni di dirigenti che avevano detto cose in contrasto con il loro ruolo, in altri ci sono delle divergenze fra quello che dicono i lavoratori e quello che dicono le strutture territoriali».

Poi un caso - anche questo segnalato dal Giornale -«di un Caf di Lecce, dove c’è una riorganizzazione della società, con l’impegno a riassumere i lavoratori che sono stati licenziati». Panini ha poi precisato che non è possibile fare un quadro sul precariato nella Cgil, «perché ogni struttura è statutariamente autonoma, anche se esiste un sistema di ispezioni per far rispettare le regole».

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