da Genova
Altro che periferie. A Genova è il centro a far paura. Il centro storico, un inferno. Tanto che neppure i preti ci vogliono andare. E lo dicono senza mezze parole al loro arcivescovo, che invece vorrebbe aprire le chiese tutto il giorno, per dare una mano a far rinascere certi vicoli. Buone intenzioni, ma un sacrestano ci ha già lasciato la vita, massacrato di botte da rapinatori rimasti sconosciuti, che lhanno costretto a una lunga agonia di otto mesi prima della morte. E un parroco ha rischiato di fare la stessa fine per pochi spiccioli, forse. O per una vendetta ancora senza motivo.
Storie che potrebbero ripetersi e che fanno sparire i sacerdoti. Nella chiesa di San Luca, quella dove è stato aggredito il sacrestano, per ora cè un parroco reggente, che non risiede in centro storico e che apre il portone della chiesa solo negli orari delle Messe. E don Luigi Traverso è rientrato nella sua parrocchia di San Siro, ma non può certo restare tranquillo, ripensando allirruzione di quegli sconosciuti che lo hanno malmenato.
Così il cardinale Tarcisio Bertone, a corto di vocazioni per i carruggi della città vecchia, chiede aiuto alle forze dellordine. E loccasione gliela offre la Virgo Fidelis. Per la festa della patrona dellArma dei carabinieri, larcivescovo sale sul pulpito e lancia lappello rivolgendosi agli uomini in divisa: «Siete indispensabili. Non solo quando siete protagonisti di atti eroici, ma soprattutto nel lavoro di tutti i giorni». Un complimento che però diventa anche lo spunto per una richiesta concreta, quella di aumentare i presidi delle forze dellordine nei vicoli e là dove anche «i miei preti non vogliono andare perché si sentono soli».
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