I preti si picchiano vicino alla culla di Gesù

Un gruppo di sacerdoti sconfina nella zona di competenza degli "avversari" durante le pulizie post natalizie. Finisce a calci, pugni e colpi di bastone

I preti si picchiano  
vicino alla culla di Gesù

Scene così si sono viste solo nei film: colpi di spranga, pugni, urla. Non tra ragazzotti, ma tra preti. È quello che accaduto ieri nella Basilica della Natività a Betlemme, il luogo sacro per tutta la cristianità. Protagonisti della violenta baruffa sacerdoti greci ortodossi e armeni, divisi da secoli di di rivalità sul controllo di una parte del sito sacro alle confessioni cristiane.
A quanto si è appreso la zuffa, che si è conclusa col ferimento di cinque preti e di due poliziotti, è scoppiata dopo che preti greci ortodossi, impegnati in lavori di pulizia postnatalizia nella basilica, sono stati assaliti da preti armeni che li hanno accusati di aver «sconfinato» nell’area a loro riservata. Cominciata con urli e rimproveri la lite è degenerata a vie di fatto, con l’impiego di scope e sbarre di ferro fino a un pugilato vero e proprio tra preti, davanti a un pubblico esterrefatto di fedeli. È stato necessario l’ arrivo della polizia palestinese - due dei cui agenti sono stati contusi nel parapiglia assieme a cinque preti - per porre fine alla rissa. I preti malconci hanno dovuto essere curati nel vicino ospedale di Bet Jalla. Ha contribuito a calmare gli animi anche l’intervento del sindaco Victor Batarse.
Non è certo la prima volta, ha detto, che le pulizie postnatalizie nella basilica sono causa di baruffe tra preti. «Nei precedenti due anni tutto era filato liscio, quest’anno purtroppo non è stato così», ha poi osservato tirando un sospiro. La basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme è un altro teatro, a volte, di aspre risse tra preti delle diverse confessioni cristiane che si accusano di sconfinare in aree della Chiesa a loro assegnate da un plurisecolare status quo.
La rissa ha rovinato in Natale in Terra santa. Migliaia di pellegrini sono arrivati a Betlemme per la messa di Natale, che il presidente palestinese Mahmoud Abbas e i poteri occidentali hanno preso come buon auspicio per il processo di pace. Migliaia di turisti stranieri e palestinesi hanno affollato la chiesa della Natività per la messa di mezzanotte. Si è trattato del più pacifico Natale a Betlemme negli ultimi anni e i funzionari locali hanno detto che il numero di turisti è il migliore dall’inizio della rivolta palestinese nel 2000 che portò all’assedio della Basilica da parte di alcuni guerriglieri. Betlemme era stata duramente colpita dal calo di turisti con l’inizio dell’Intifada, mentre quest’anno gli alberghi sono pieni. L’inviato per il Medio Oriente Tony Blair sta tentando di migliorare l’accesso dei turisti e le strutture a Betlemme e di recente ha trascorso una notte nel miglior hotel della città per inviare il messaggio che si tratta di un luogo sicuro. Gli amministratori locali restano però cauti.


I numeri del turismo sono ancora al 60-70% rispetto al periodo pre-Intifada e molto governi occidentali consigliano ancora i propri cittadini di non andare a meno che non si tratti di viaggi improrogabili. La lite tra preti non rovinerà ulteriormente il turismo, ma ha turbato la serenità di un luogo sempre e comunque a rischio.

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