Roma

I primi cento anni del circolo «Cristoforo Colombo»

Mario Cappelli

È stato l’emozionatissimo presidente Alvaro Mencacci a spegnere l’unica candelina che rappresentava le ideali cento di vita della S.S. Cristoforo Colombo. La società, nata il 14 marzo 1906, assume subito i colori bianco e azzurro e svolge le attività sportive nel podismo (il primo trofeo nella bacheca fu ottenuto da Angelo Coccia nel campionato italiano di corsa 25 chilometri), nella scherma e nel ciclismo. Il pugilato, la disciplina che ha dato nel futuro il maggior prestigio alla Colombo, fa il suo ingresso nella sede che allora era in Via delle Milizie (dopo si sposterà nella Via Tacito) nell'anno 1914.
A ricordare i cento anni di vita associativa della famiglia colombina un altro capolavoro del giornalista Marco Impiglia «Libro del Centenario», resoconto ultra dettagliato della storia della società con immagini tratte dall’archivio del Comitato Regionale Laziale. Primo presidente fu Mario Saraceni e le vicende sportive si trovarono a fare i conti con le guerre. Ma dopo gli eventi bellici le palestre iniziarono ad essere i punti di riferimento dei giovani. Con l’Audace, la Colombo accolse tanti nomi prestigiosi di personaggi come Enrico Urbinati, Otello Belardinelli, Giacomo Bozzano, Luigi Malè, i fratelli Sergio e Ugo Milan e Domenico Tiberia. La Colombo ospitò anche il leggendario Tiberio Mitri che si allenava anche con forti pugili americani. Particolarmente apprezzata è sempre stata l’attività della Colombo al punto che il Coni la insignì della Stella d’Oro al merito sportivo e nel 1961 fu eletta per la seconda volta la migliore società pugilistica italiana.

Il presidente Mencacci, anche per superare le molte difficoltà immaginabili, ha dato vita al «Natale del pugilato» e la «Pasqua del pugilato».

Commenti