Egregio Lussana, la lettura di un manifesto elettorale dellUlivo e La Margherita comparso nei tabelloni Cemusa, mi offre lo spunto per alcune considerazioni. Il manifesto in questione recita: «Riapriamo il futuro - Senza nidi dinfanzia la famiglia non cresce».
Più che riaprire il futuro, si dovrebbe dare uno sguardo al passato, ricordando che il problema venne affrontato e brillantemente risolto, negli anni 30, dal bieco Tiranno, con la creazione dellOnmi (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) che oltre ai «nidi» si proponeva anche lassistenza alle lavoratrici-madri (anche a quelle «nubili», senza distinzione, cosa che allepoca sollevò molto scalpore...).
Nel dopoguerra lOnmi, creatura del «Regime», venne lasciata morire lentamente: per meschina rivalsa ideologica fu distrutta un organizzazione che funzionava egregiamente, per di più dedicandosi ai ceti meno abbienti della popolazione.
Non solo lOnmi; altre iniziative che avrebbero meritato più attenzione vennero accantonate per puro furore ideologico. Parliamo un poco degli incentivi garantiti oggi alle famiglie perché «facciano» più figli. Richiamano alla memoria antiche campagne demografiche, demonizzate, dopo la caduta del Fascismo, come astuta manovra di Mussolini per poter contare su un maggior numero di (futuri) soldati. Oggi però, pur non essendovi necessità di avere un esercito più numeroso, si invitano le famiglie ad avere più figli: perché? La risposta è semplice: perché si sta avverando quanto vaticinato a suo tempo da Mussolini. I popoli che invecchiano troppo sono fatalmente destinati a soccombere sotto la spinta di popoli giovani con un grande sviluppo demografico.
Basta guardarsi attorno. Il bello è che ogni tanto pescano qualcosa nel Fascismo e poi la spacciano come propria geniale intuizione. È il caso del Corporativismo: lo hanno riscoperto cambiandogli nome... Concertazione.
Anche il fantasma del gigante economico cinese che incombe minaccioso sullEuropa venne previsto in anni lontani: qualcuno lo definì «pericolo giallo». Quanti sanno chi fu quel «qualcuno»?
La Storia è Maestra di vita, la Storia vera, intendo.
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