Con Tiger Woods ko a tempo indeterminato (per una noiosa infiammazione alla cervicale), nel circo golfistico impazza il toto-allenatore: chi dopo il dimissionario Hank Haney, sarà il nuovo swing coach del Fenomeno? E, soprattutto, quali sono i problemi tecnici che si troverà ad affrontare? Perché del fatto che lo swing di Tiger sia fuori giri, non vè dubbio alcuno. Anzi, è l'unica certezza in un mare di incertezze. Troppi gli errori dal tee, troppi i fairways lisciati: è lampante che il problema numero uno del Fenomeno stia proprio nel drive.
Secondo Silvio Grappasonni, per anni giocatore del Tour Europeo e oggi apprezzatissimo commentatore di Sky Sport, «il problema dello swing di Tiger sta tutto nell'inversione, ovvero nel momento fatale in cui, conclusa la salita, il bastone inizia la sua discesa verso la pallina. Il fianco destro di Woods scatta troppo rapidamente: la prova è che il suo tacco destro si solleva ancor prima dellimpatto. Il risultato nel downswing è una traiettoria del bastone troppo dallinterno, con errori sia a destra che a sinistra». Per Giorgio Bordoni, già coach di Canonica e della nazionale femminile, quando Tiger esplode il drive, «ha solo uno swing troppo lungo, che quindi dovrebbe accorciare, e spesso è fuori ritmo». Su una cosa però entrambi sono d'accordo: comunque sia, Woods «deve sforzarsi di effettuare un downswing a tre quarti della velocità. Sono troppi infatti i colpi che tira al cento per cento delle possibilità», con margini di errori illimitati.
Su chi poi si debba prendere cura dello swing del numero uno del mondo, il dibattito si infiamma: mentre Bordoni ritiene che «Tiger sceglierà un coach sconosciuto, perché sta facendo pulizia del suo passato», Grappasonni gli consiglia vivamente «David Leadbetter, perchè un ritorno da Butch Harmon, che oggi allena Mickelson, appare assai improbabile».
Sul piano tecnico, opinione simile a quella di Grappasonni anche per Alberto Binaghi, coach di Matteo Manassero e della nazionale: «Ho notato che nel suo swing, al momento di iniziare la discesa, la parte inferiore del corpo è troppo più veloce rispetto a quella superiore, col risultato che all'impatto la testa del bastone spesso è in ritardo».
Su una cosa però son tutti d'accordo: se Tiger fosse mentalmente al cento per cento, non ci sarebbe bisogno di discutere dei suoi problemi di swing.
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