(...) e tutto recitato in dialetto genovese. Per preparare i più piccoli al meglio è servito un corso dialettale durato cinque mesi e le ripetizioni dei nonni a casa.
La storia racconta appunto la nascita del calcio. Che, secondo i ragazzi della Divina non sarebbe nato in Inghilterra e poi sbarcato a Genova, ma al contrario avrebbe la sua origine proprio ai piedi della Lanterna. E non alla fine del XIX secolo ma con origini più antiche che risalgono al XVI. È la storia di Cristoforo Parodi interpretato da Gabriele, navigatore che cresce con lidea di scoprire lAmerica e che, per cercare il denaro necessario ad organizzare una spedizione, sceglie di chiedere alla Regina dAragona.
Non tre caravelle ma un canotto è quello che la regina riesce a fornire a Cristoforo. «Belin, ma cün quello dünde anemmu?», esclamerà Cristoforo pensando al più fortunato Colombo. «Palanche nu ghe nè» spiegherà la regina (Giorgia) che deciderà di partire comunque alla scoperta dellAmerica. Ma navigando tra correnti e tempeste, Parodi con i suoi compagni di sventura (interpretati da Samuele, Marco e Luca) si ritrova su unisola che scoprirà essere la Gran Bretagna. Qui, un gruppo di bambini lo invita a giocare a palla con le mani, ma lui preferirebbe utilizzare i piedi: da qui nasce il calcio. Gioco che Parodi insegnerà al nonno di James Spensley (Federico) che lo tramanderà al nipote, fondatore del Genoa. Uno spettacolo così originale e riuscito che la società Genoa ha deciso di premiare con un assegno di mille euro per la scuola.
Ma i bambini della scuola di Certosa non si fermano qui. E per la festa di fine anno hanno anche allestito un musical sulla falsa riga del telefilm di Disney Channel «High School Musical 2».
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