Cronache

I ragazzi di piazza Alimonda erano veri eroi

Caro Giornale, scusatemi se imperverso, ma sono indignato e disgustato per l’ultima decisione ignobile, infamante e spregevole (per favore: non mi cancelli questi aggettivi; li ribadisco con la speranza di essere querelato) dei nostri consiglieri comunali, i quali hanno deliberato di apporre una targa i piazza Alimonda a ricordo di Carlo Giuliani.
Io sono un «Ragazzo di Piazza Alimonda», anzi (come ha scritto il mio coetaneo ing. Aldo G. B. Rossi - oggi noto scrittore e poeta - nel suo volume Il Pagaro d’oro - ed. Genesi - 2003 il «Presidente» dei Ragazzi di Piazza Alimonda.
I Signori del Consiglio Comunale, nati l’altro ieri mattina, ma non per questo meno colpevolmente ignari della storia di Genova (per esserne consapevoli sarebbe sufficiente leggere le cronache di Genova degli ultimi cinquant’anni. Ogni amministratore pubblico dovrebbe - pena la squalifica - sentirsi in dovere di farlo) se avessero adempiuto a questo elementare incombente avrebbero saputo che noi, Ragazzi di Piazza Alimonda, tornati indenni dalla guerra (forse per intercessione di N. S. del Rimedio) da circa mezzo secolo andiamo chiedendo che il Consiglio Comunale dedichi una targa agli unici tre, ma eroici, nostri Caduti:
- Giovanni Amarena, ufficiale della Div. Cosseria, medaglia d’oro al V. M., cui è dedicata una via di Genova;
- Vittorino Moretti, ufficiale pilota, medaglia d’argento al V. M.;
- Elio Panerai, deportato ed ucciso a Dachau.
Avrebbero anche conosciuto la storia di don Luigi Parodi, abate di N. S. del Rimedio, che il 24 aprile 1945, mentre i tedeschi si ritiravano incolonnati verso Villa Paradiso (ed un maresciallo, piazzato davanti al monumento del gen. Belgrano, sparava su chiunque vedesse muoversi nelle vie confluenti in piazza Tommaseo) uscì, vestito da perfetto bersaglio - tonaca nera e cotta bianca - sfidando la raffica, che fortunatamente non ci fu (sempre grazie, forse, a N. S. del Rimedio) per portare l’estrema unzione ad un vecchietto, steso morente nel mezzo di via Caffa, falciato, appunto, dalla raffica del maresciallo tedesco.
Altri Ragazzi di Piazza Alimonda meriterebbero un ricordo:
- Ada Biagini, attrice e campionessa italiana di scherma;
- l’avv. Luciano Cenni, ufficiale del Savoia Cavalleria e consigliere comunale di Genova;
- l’Avv. Paolo Emilio Cavagnaro, ufficiale degi Alpini, partigiano, decorato, presidente dell’Istituto «Gaslini» e presidente del Sindacato Avvocati;
- Mio padre, uno fra i principali protagonisti dell’impresa fiumana di D’Annunzio.


Potrei continuare, ma mi fermo, in attesa che i Consiglieri comunali chiedano scusa, per la loro colpevole ignoranza, a noi, Ragazzi di Piazza Alimonda.

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