Checché se ne dica, il giornalismo è gioco di squadra. Con le sue primedonne, per carità, ma di squadra. Nessuno ci tiene a fare il Gattuso, tutti si vedono Pelè o Maradona. Rifinitori e assistman, oppure arieti da rigore stile Ibra o frombolieri alla Ronaldo, inteso come Cristiano, naturalmente. Lui che pure Cristiano è, ma di cognome fa Lucarelli e non Ronaldo, la rete lha gonfiata a più riprese. Parma non è Manchester e neanche Livorno lo era. Ma poco importa. Il bomber di casa nostra il 4-4-2 lha messo in redazione. Coi proventi di unonorata carriera a forza di calci e colpi di testa, lultima incornata lha usata per portare quel gioco di squadra nel giornalismo. E ha fondato orgoglioso il Corriere di Livorno, ufficialmente di proprietà dellAdriano Sisto Editore, ma portafoglio di Lucarelli Cristiano (nella foto).
Il bomber, che in quel di Livorno ha lasciato il suo cuore e tonnellate di caciucco ma non il pugno chiuso comunista, ha dato a più riprese lezioncine di quella attività che tanto lo differenzia dai suoi colleghi. E di quanto quel famigerato gioco di squadra paghi se solo si applica il modulo giusto. Anche, e soprattutto, in redazione. Eppure, si sa, il lupo perde il pelo e Lucarelli ha giocato troppo dattacco. E ha dovuto incassare un gol in trasferta. Di quelli che valgono doppio.
I suoi redattori si sono messi in sciopero. Proprio contro di lui, comunista doc. Sgarbo fatale. E non per poco: 10 giorni di fila.
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