Politica

«Con i Riformatori liberali dal premier»

Emanuela Ronzitti

da Roma

Berlusconi chiama a raduno per la stretta finale l’altra ala del polo radical-socialista, quella nuova dei «riformatori e liberali» che sotto la guida di Benedetto Della Vedova ha deciso di approdare sulla sponda della Cdl.
Lei ha scommesso su Berlusconi con lo stesso pragmatismo con cui i radicali italiani hanno scelto di bussare alla casa dell’Unione.
«Con i radicali italiani ci unirà sempre la comune militanza nello stesso partito, quello radical transnazionale, tuttavia stavolta la formula per realizzare e lanciare questa nuova iniziativa è diversa. La scommessa con Berlusconi è sul futuro e noi puntiamo a portare all’interno della coalizione una nostra nuova aggregazione con tutti i radicali e i liberali che hanno voglia di riconquistare un loro spazio».
Una scelta di campo diversa.
«Stavolta sì, nella Cdl. Assieme a Marco Taradash, Carmelo Palma, Peppino Calderisi e altri guardiamo al centrodestra desiderosi di sostenere e rilanciare le politiche liberali, liberaliste, laiche e radicali, anche se la Cdl non ne ha ancora fatte a sufficienza. I nostri ideali sono più vicini al Polo che garantisce delle basi più solide per realizzare i nostri obiettivi di quanto possa invece fare l’Unione».
Quindi assieme a Berlusconi per un fine comune?
«Vogliamo partecipare al programma liberale della Cdl. Dopo molti mesi di concertazioni con Sandro Bondi, finalmente ora abbiamo avuto un incentivo positivo, nato dalla comune esigenza di rafforzare la stessa politica economica, istituzionale ed internazionale. Non va dimenticato che è grazie al centrodestra che in Irak si è potuto votare».
Un accordo senza alcun tentennamento, a differenza dell’ala pannelliana ancora ferma sulla soglia della casa dell’Unione, in attesa che Prodi sciolga la riserva.
«A sinistra si procede in controsenso, in netta divergenza con il nostro modo di vedere le cose. Prodi, da ex presidente della commissione Ue, è rimasto un conservatore rispetto al nuovo modello economico sociale europeo. Quello che noi appoggiamo».
Com’è possibile azzerare in pochi mesi anni di distanza politica? Trasformismo?
«Pannella non è un trasformista, in qualche modo credo che ad un accordo si arriverà».
Ora i socialisti si riuniscono a sinistra, lo Sdi con il Nuovo Psi di De Michelis, ma anche a destra si parla di nozze con Stefania Craxi...
«I radicali negli anni Settanta hanno condiviso le stesse battaglie dei socialisti.

È il risveglio di un vecchio amore».

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