I rinvii tricolori e il blitz tedesco

da Milano

Poco più di un mese dopo la sconfitta subita nello scontro contro Enel per la conquista di Endesa, E.On ha annunciato giovedì scorso un piano da 60 miliardi di euro di investimenti per 18 nuove centrali con un totale di 13.500 nuovi megawatt installati (Enel spenderà poco più di 43 miliardi per Endesa). Un mese, poco più, è bastato a E.On per riprendersi da una brutta sconfitta, confermare Wulf Bernotat alla guida del gruppo, e ripartire. In Italia il gruppo tedesco avrà almeno il 75% di Endesa Italia, più la centrale che sta costruendo nel vercellese (saranno circa 7-8mila Mw), più le reti locali del gas attraverso Ruhr Gas. Il panzer si sta muovendo per conquistare una bella fetta del mercato italiano con una velocità impressionante.

Aem e Asm hanno impiegato quasi un anno, dopo gli inutili tentativi degli anni scorsi, per fare un’aggregazione all’apparenza più subita che voluta: non tutte le facce che si vedevano ieri alla presentazione dell’accordo erano quelle di gente che aveva raggiunto un successo. Tutt’altro. E per dimensioni siamo ancora lontani da quella «Rwe italiana» auspicata da quella parte del mondo politico capace di guardare non solo agli interessi locali.

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