Liguri sempre più risparmiosi e sempre più affezionati al deposito bancario: è quanto mette in rilievo, fra tanti altri dati statistici, lanalisi della Banca dItalia sullandamento delleconomia regionale nel 2009 e nei primi mesi del 2010 che è stata presentata ieri da Letizia Radoni, direttore della sede genovese dellistituto, e Enrico Beretta, responsabile dello studio. In un quadro economico che non incoraggia certamente allottimismo, i cittadini liguri si sono, per così dire, «rifugiati» con maggiore convinzione nel conto corrente, facendo registrare un incremento dell8,8 per cento dei depositi, superiore di più del doppio della media nazionale.
Ma al di là del dato statistico che la dice lunga sulla tradizionale propensione al risparmio dei cittadini residenti da Ventimiglia a La Spezia, lanalisi di Bankitalia offre una panoramica esauriente dello scenario in cui si è articolata leconomia della Liguria. In particolare, il 2009 è lanno in cui «si è sperimentata la fase più acuta della recessione», anche se nel secondo semestre «sono emersi alcuni segnali di ripresa, che rimangono peraltro ancora deboli». La marcata caduta dellattività produttiva, spiega ancora Beretta, è stata tuttavia inferiore a quella delle regioni settentrionali, anche grazie alla struttura delleconomia ligure «che presenta una rilevanza contenuta dellindustria e del commercio estero e un maggiore peso dei servizi pubblici e privati» rispetto al resto del Paese. Il calo più forte, comunque, si è registrato nel settore industriale, dove il fatturato è diminuito del 5,9 per cento e la spesa per investimenti del 9,6 per cento. In questo quadro, la cantieristica e i settori ad alta tecnologia, che hanno potuto beneficiare di commesse pluriennali, hanno portato a un sensibile incremento delle esportazioni - il 9,5 per cento -, in controtendenza rispetto allandamento nazionale. Calo anche nel comparto delle costruzioni: ledilizia residenziale, vista la scarsità di edificazione del «nuovo», è vissuta praticamente sulle ristrutturazioni, mentre sul mercato immobiliare «si è progressivamente attenuata la diminuzione delle compravendite in atto da un triennio». I prezzi, in compenso, sono rimasti stabili: +0,4 per cento in media danno. Per quanto riguarda il commercio, si registra un calo nelle vendite al dettaglio, a differenza della grande distribuzione che segna una crescita dell1,4 per cento.
Un discorso a parte va fatto per il porto e lattività legata più in generale al comparto marittimo. Il traffico mercantile presso gli scali liguri è diminuito del 13,8 per cento (e il calo dei contenitori del 15 per cento), anche per effetto combinato della forte contrazione del commercio internazionale, della diminuzione delle attività delle industrie pesanti e delle raffinerie.
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