Ovviamente non ci saranno scene come quelle del film Vacanze intelligenti. Faceva ridere però la gag provocatoria di Alberto Sordi e consorte a un recital di musica contemporanea da incubo. Chissà se un giorno a Milano qualcuno avrà il coraggio di eseguire il brano che fece scappare gli sposini della pellicola, quel «4’e 33’’» che prevede l’astensione dell’orchestra da qualsiasi nota, al netto dell’inevitabile rumoreggiare del pubblico.
Benvenuti nel mondo di John Cage, a cui martedì 14 febbraio - per il centenario della sua nascita - è in parte dedicato il secondo dei 10 concerti di Rondò 2012, la stagione del Divertimento ensemble, formazione di Sandro Gorli. Più in generale l’appuntamento, che come gli altri sarà proposto nell’Auditorium nella sede del Sole24Ore firmata dall’archistar Renzo Piano (via Monte Rosa 91, Milano; con incontro dalle 20.30), è centrato sull’invenzione del pianoforte preparato, strumento il cui suono viene modificato con l’inserimento di oggetti nella cordiera; il pioniere fu il francese Erik Satie; Cage, uno dei musicisti fondamentali del ’900, fu il primo dedito a test coscienti; e per questo meritevole del primato di «fondatore del genere». Ma ecco il programma (disponibile in streaming). Il pezzo dell’autore, che ha avuto una vita da romanzo e che è rimasto nell’immaginario pure per la sua partecipazione come esperto di funghi al telequiz Lascia o raddoppia? di Mike Bongiorno, si presenta con un titolo boccaccesco: Bacchanale, vergato nel 1940, proprio «da lui - come scrive Giancarlo Schiaffini - nel saggio E non chiamatelo jazz, che distrusse «la figura del compositore genio di stampo romantico» come americano, non «sentendosi schiacciato dalla tradizione colta». Altri si sono mossi, in vari modi, lungo i sentieri selvaggi; e ancora continuano ad allargare lo spettro delle possibilità. La serata ne darà testimonianza, attraverso diverse penne e relative pagine che verranno presentati dalla pianista Maria Grazia Bellocchio. Si va da Luigi Nono col suo ...sofferte onde serene... a Helmut Lachenmann che ha firmato Guiro, arrivando a Marco Di Bari, Marco Momi, Sandro Gorli e Stefano Gervasoni.
Bella occasione di incontro e approfondimento, anche per i giovani, sui quali Gorli & Co. - da sempre attivi come un polo culturale - quest’anno puntano in particolare modo, anche per quanto riguarda gli autori. Sul versante pubblico, hanno lasciato una campagna abbonamenti i cui risultati non sarebbero dispiaciuti. Come è stato un buon inizio l’avvio della rassegna: sala praticamente affollata, ad ascoltare Niccolò Castiglioni. Roba per palati sopraffini, come spesso si trova in questa rassegna. Che giunta alla IX edizione, è una delle vetrine nostrane della recente produzione europea, ogni volta con parecchie prime esecuzioni.
Da segnalare, nei prossimi appuntamenti, i seguenti «angoli»: il primo marzo un Boulez diretto da Andrea Pestalozza; da riscoprire Mauricio Kagel (13 marzo), la raffica Kurtag-Ligeti-Stochausen-Messiaen il 17 aprile; a metà maggio l’incontro-live col compositore Hugues Dufourt; gran finale il 10 giugno, con Berio, de Falla, Gardella, Ghisi.
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