I rotariani e la lezione dei moderati

I rotariani e la lezione dei moderati

(...) i rotariani sono davvero belli. Anche con la faccia bella, intendo. Facce pulite, perbene e - qui mi permetto di valutare solo le signore - anche gran belle donne, eleganti e ricche di fascino. E l’altra sera non ha fatto eccezione: eravamo ospiti di Gian Benedetto e Gisella Noberasco, con il presidente Paolo Polla e il segretario Valeriano Schiaffino a fare da perfetti padroni di casa.
Insomma, è chiaro che al Rotary siamo nell’habitat ideale degli elettori moderati. Il che, ovviamente, non significa che il centrodestra deve abdicare prima ancora di iniziare a parlare con gli elettori dei ceti più popolari, ma anche che non può evitare di guardare ai suoi elettori tradizionali, dati per scontati e spesso persi.
Per farmi capire meglio, ribadisco un concetto che ho già espresso altre volte: al ballottaggio per le provinciali genovesi del 2007, Silvio Berlusconi, mal consigliato, scelse di andare a Sestri Ponente, come per «marcare il territorio». Risultato: i voti a Sestri non si moltiplicarono, la visita fu disturbata da contestatori comunisti che non aspettavano altro e, soprattutto, molti elettori del centrosinistra che non si erano mobilitati al primo turno corsero a votare per Alessandro Repetto. Non per punire Renata Oliveri - candidata moderata e votabile trasversalmente se ce n’è una, visto che, a differenza di tanti suoi colleghi di centrodestra, non disdegna il contatto fisico con gli elettori e non gira con auto blu e vetri oscurati come si è visto a Savona o con scorte e codazzi come si vede spessissimo in giro per la Liguria - ma per punire Berlusconi.
Poi, mi si potrà dire che non era giusto. E che è vergognoso che il Cav non possa mettere piede a Sestri. Lo penso anch’io. Ma penso anche che, se fosse andato in piazza Leonardo anziché in piazza Baracca, forse saremmo qui a raccontare un’altra storia. E che un viaggio ad Albaro per convincere il proprio elettorato a tornare alle urne per il ballottaggio sarebbe stato molto più utile che andare a cercare voti in trasferta a Sestri, che io amo moltissimo per lo shopping e lo struscio del sabato, anche senza Berlusconi.


Morale: i rotariani (non tutti, quelli che votano centrodestra, ovviamente) e in generale gli elettori moderati, non hanno bisogno di toni duri o dichiarazioni apocalittiche. Ma vanno rassicurati, coccolati, convinti.
Gli ultrà, quelli votano lo stesso.

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