
Nomi che risalgono i secoli. Percorsi che si adattano al turismo lento e all'immersione nella natura e nella spiritualità del Cratere. Anche l'Abruzzo vive questa riqualificazione della rete dei sentieri. Quelli regionali e quelli che portano altrove. Cinque milioni e seicentomila euro per potenziare i sentieri, la segnaletica turistica, la sicurezza per i pedoni, i sistemi di prenotazione digitale. Insomma, c'è la volontà di fare il grande salto e far diventare questi territori, unici nel mondo per l'intreccio fra fede e arte, una meta internazionale per cicloturisti e per chi va a piedi. Qualche anno fa questo mondo era una nicchia, almeno in Italia, oggi si scoprono potenzialità straordinarie. E si offrono alla collettività strade sature di cultura che, chilometro dopo chilometro propongono infinite suggestioni all'occhio attento del visitatore.
Ecco il Cammino delle Terre Mutate che inizia a Fabriano, nelle Marche, e termina a L'Aquila. Qui l'intervento economico, sempre sotto la regia del Commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, si pone in continuità con il finanziamento già erogato per il tratto marchigiano.
Dunque, non spot parziali e settoriali, ma al contrario un disegno complessivo di sviluppo. Anzi, una fioritura che promette molto. «Crediamo - spiega il Commissario Castelli - che ci sia una sensibilità assai diffusa, in Italia ma anche all'estero, verso questo tipo di esperienze, sempre più ricercate da pellegrini e marciatori colti e non omologati.
Dunque, ci stiamo attrezzando per dare loro strutture e servizi adeguati». Così per il Cammino di San Giuseppe e tanti altri. Con iniezioni di denaro per far decollare artigianato e commercio lungo le nuove rotte dei camminatori.