I sindacati fanno slittare la riforma delle tariffe

Bocciato il meccanismo di adeguamento. Senza esito la riunione del Cipe

da Roma

Ci vorrà come minimo un’altra settimana per il varo delle nuove norme sulle concessioni autostradali. La riunione del Cipe di ieri mattina non ha esaminato la direttiva prevista dalla finanziaria. Un provvedimento che conterrà i criteri sulla base dei quali saranno definite le tariffe delle autostrade. A far slittare l’approvazione del provvedimento non sono state tanto le obiezioni dell’Aiscat - l’associazione che riunisce le società concessionarie, con la quale la trattativa rimane in alto mare - quanto una richiesta precisa che era venuta giovedì dai sindacati. Le organizzazioni dei lavoratori hanno bocciato il meccanismo di adeguamento delle tariffe autostradali inserito nella bozza, che è legato ai costi sostenuti e alla remunerazione del capitale investito dalle concessionarie. Un criterio voluto in particolare dal ministero dell’Economia, che è già applicato ad altri settori del servizio pubblico come gas ed elettricità, ma che - secondo i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che hanno condotto le trattative con il governo - non si relaziona uno standard sufficiente di qualità del servizio per gli utenti. «Il rischio - ha spiegato il segretario confederale della Uil Paolo Carcassi - è che si frenino gli investimenti».
L’alternativa è il mantenimento del sistema attualmente in vigore, cioè il price cap che le concessionarie e lo stesso ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro vorrebbe mantenere, anche se con qualche modifica. Negli incontri precedenti, ai sindacati era stato assicurata la conferma di questo metodo - cioè l’adozione di un limite alla crescita delle tariffe - anche se modificato, ma non gli è stato dato tempo per esaminare il provvedimento. «Abbiamo detto chiaramente al governo - ha spiegato Michele Azzola della Filt Cgil - che il meccanismo di calcolo delle tariffe basato sul capitale investito e relativa remunerazione, sul riconoscimento dei costi di gestione e sugli investimenti, non funziona. Ed è per questo - ha aggiunto il dirigente della Cgil - che abbiamo chiesto al governo di rinviare ogni decisione e di aprire immediatamente un tavolo di confronto con i sindacati». «Dovremo - ha aggiunto Carcassi - studiare bene la bozza perché ci sono particolari sulla tariffazione che non sono chiari».
Ancora più netta la contrarietà dell’Aiscat che nei giorni scorsi, dopo un confronto serrato con il governo, aveva bocciato la direttiva sulle convenzioni autostradali perché - questa l’accusa - «potrebbe introdurre ulteriori devastanti modifiche nella struttura contrattuale delle concessionarie». Se approvato sarebbe stato «l’ennesima forzatura unilaterale del governo», particolarmente grave «soprattutto in vista dei possibili rilevanti impegni finanziari» per un importo che supera i 26 miliardi.

Ora il confronto riparte. All’inizio della prossima settimane riprenderanno gli incontri ministero-sindacati con l’obiettivo di arrivare al varo della direttiva venerdì 27, con un Cipe convocato in coincidenza con il Consiglio dei ministri.

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