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I sindaci del Carroccio: "Non pagheremo l'Ici" Ma era nel federalismo

Barricate del Carroccio contro la tassa sulla prima casa. Nei Comuni a guida leghista è già pronta una mozione per applicare l’Imu al minimo

I sindaci del Carroccio:  "Non pagheremo l'Ici" Ma era nel federalismo

Obiezione di coscienza. E' l'ultima stoccata dei leghisti contro il "governo delle tasse" per difendere il diritto alla casa. L'idea è di Matteo Salvini, eurodeputato del Carroccio che oggi ha pubblicamente invitato gli amministratori lumbard a non far pagare l’Imu ai cittadini del Nord. Sulla stessa linea anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha subito accolto la protesta avanzata da molti sindaci. Adesso la cosa importante è approfondire il lato giuridico per evitare ingiunzioni e "altri guai". Sembrerebbe che a Milano, al quartier generale di via Bellerio, l'escamotage sia stato già trovato. Peccato che proprio l’Imu era prevista nell’ipotesi del federalismo portato avanti dalla Lega.

I tecnici del Carroccio hanno già fatto circolare nei Comuni a guida leghista una mozione per applicare l’Imu al minimo, cioè al 2 per mille. "Stiamo già impegnando, legalmente, i nostri sindaci e anche quelli degli altri partiti - ha spiegato Salvini in una intervista al quotidiano online Affaritaliani - certamente è una tassa odiosa e vergognosa". Non è certo la prima volta che i lumbard puntano sulla disobbedienza civile. In passato avevno invitato il proprio elettorato a non pagare la tassa sugli immobili, sull’Europa e sul medico. "Abbiamo invitato i cittadini del Nord a non pagare e abbiamo fatto molto bene - ha continuato l'eurodeputato - non escludo che questa esperienza positiva possa ripetersi anche in questo caso, invitando i padani a non pagare l’Imu e i sindaci a non applicare questa legge dello Stato centralista".

La polemica contro l'Imu si sta diffondendo a macchia d'olio in tutto il Paese. Un numero sempre maggiore di primi cittadini si sta, infatti, facendo portavoce di un malcontento generalizzato. I sindaci veneti sono stati, senza dubbio, i primi ad alzare le barricate contro la proposta del premier di reintrodurre la tassa sulla prima casa che era stata tolta proprio dal governo Berlusconi nel 2008. "Quella dei sindaci è una presa di posizione che va nell’ottica della protesta civile, non guerrafondaia - ha spiegato Zaia - questa Imu la trasferiamo direttamente a Roma, quindi è una tassa incomprensibile, le uniche verifiche da fare sono quella per tutelare il cittadino".

Dal Partito democratico al Pdl, però, si alza un coro unanime contro il Carroccio e un invito a evitare scontri in un momento già di per sé difficile. "Hanno già votato contro e quindi non vedo la novità - ha replicato l'ex ministro della Difesa Ignazio La Russa - le leggi quando ci sono devono valere per tutti". L’idea avanzata dall'obiezione di coscienza ha sorpreso anche Silvio Berlusconi. Al termine dell’udienza del processo Mills, l’ex premier ha, infatti, commentato: "Mi sembra strano perché l’Imu era prevista nell’ipotesi del federalismo". Anche il responsabile Enti locali di via del Nazareno Davide Zoggia parla di "sceneggiata stucchevole" e invita i leghisti a non prendere in giro il Paese.

"Se veramente gli uomini di Bossi volevano aiutare gli italiani - ha spiegato l'esponente democratico - potevano battersi in Parlamento, come ha fatto il Pd, per migliorare la manovra".

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