Antonio Signorini
da Roma
Non è la levata di scudi delle finanziarie firmate dal governo Berlusconi, ma la manovra varata dal Consiglio dei ministri di venerdì ha messo in allarme enti locali e Regioni. In prima fila quelli governati dal centrosinistra, ai quali non va bene il taglio dei trasferimenti in cambio di un po di autonomia impositiva. Cosa significhi, però, lo dice chiaramente solo il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, in particolare per quanto riguarda la sanità: «Se non vogliono ridurre le prestazioni per i cittadini, Comuni e Regioni saranno costretti a stabilire nuove imposte locali». Addizionali ancora più pesanti, quindi. E aumenti anche per benzina e bollo, come emerge dalla Finanziaria che conferma lobbligo per le regioni inadempienti rispetto al Patto di stabilità interno di aumentare a partire da questestate limposta regionale sulla benzina di 0,0258 euro e le tasse automobilistiche del 5 per cento.
Che il governo lasci libertà di aumentare la pressione fiscale alle autonomie locali, lo conferma lo stesso ministro dellEconomia Tommaso Padoa-Schioppa: «I Comuni - ha spiegato - ricevono meno dal punto di vista dei trasferimenti ma ricevono completa libertà nellamministrare i loro fondi e anche libertà di manovrare certi tributi».
Un tasto (quello dei probabili rincari fiscali) non toccato dai tanti sindaci dellUlivo che ieri hanno comunque criticato la Finanziaria 2007. A partire dal primo cittadino di Firenze e presidente dellAnci (Associazione nazionale Comuni italiani) Leonardo Domenici, che però non si sottrae a un paragone con lultima finanziaria del governo Berlusconi che tolse ai municipi «1,8 miliardi» e a causa della quale «oggi almeno 100 Comuni non sono in grado di rispettare i vincoli. Figuriamoci - sottolinea Domenici - se possono reggere i nuovi tagli». Che ammontano a tre miliardi e «ci tolgono il sonno».
La Finanziaria del cuneo fiscale e degli aumenti al pubblico impiego colpirà in modo particolare le grandi città. «Abbiamo calcolato che ci sono circa 100 milioni di euro in meno di trasferimenti per Milano», ha valutato il sindaco Letizia Moratti. Dal Campidoglio, sede del municipio di Roma, arriva un comunicato dellassessorato al Bilancio che valuta limpatto della manovra finanziaria sui conti a quota 200-250 milioni di euro.
Un salasso che non ha pregiudicato il giudizio positivo dei sindaci sulla manovra, a partire da Walter Veltroni e Sergio Chiamparino, primo cittadino di Torino, entrambi molto attenti a far passare unimmagine positiva della finanziaria. Chiamparino mette in guardia dai tagli agli investimenti in infrastutture: «Non so se sono stati rivisti i tetti all'indebitamento perché altrimenti non solo non saremo in grado di fare nuovi investimenti ma forse neppure le normali manutenzioni». Veltroni che, come ha ricordato Francesco Storace, con la scorsa manovra minacciò di spegnere le già scarse luci di Roma per sostenere i tagli di Berlusconi, oggi dice che questa «è una finanziaria ispirata al principio di equità e presenta molti elementi di innovazione». Poi lascia allassessorato al Bilancio dare la notizia di quanto sarà tolto al budget cittadino.
Battagliera Letizia Moratti secondo la quale la manovra varata dal governo Prodi «va commentata negativamente. Cento milioni di euro in meno rischiano di compromettere i servizi erogati ai cittadini».
La replica di Padoa-Schioppa alla protesta dei sindaci è che i tagli erano concordati. Unaffermazione che lAnci non fa passare e respinge con un comunicato: le dichiarazioni rilasciate dal ministro dell'Economia «circa un presunto accordo con gli Enti locali sui contenuti della legge finanziaria sono sorprendenti». Gli incontri tra Domenici e il governo, ricorda lassociazione, si conclusero con un nulla di fatto.
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