I socialisti fuori dal Parlamento Boselli lascia la guida del partito

da Milano

Il risultato dei Socialisti (sotto l’1% e azzeramento della rappresentanza parlamentare) è al di sotto delle peggiori previsioni e subito dopo le prime proiezioni scatena il risentimento contro l’uomo indicato come «responsabile» della disfatta, Walter Veltroni. Il primo a parlare è il segretario Enrico Boselli, che a sorpresa annuncia di voler lasciare la guida del Ps: «Veltroni ha spalancato le porte del governo a Berlusconi e gli ha consegnato il Paese per 10 anni». Secondo Boselli il risultato delle elezioni è «la più grande sconfitta dal ’48 ad oggi». Continua l’attacco al Pd: «Grazie a Veltroni Berlusconi ha ottenuto due maggioranze blindate sia alla Camera che al Senato. Attendiamo la fine delle votazioni ma all’interno di questa durissima sconfitta della sinistra ci siamo pure noi». E da qui la decisione del segretario del Ps di lasciare la guida del partito: «Non credo sarò più io a guidarlo ancora». Come sarà dunque l’Italia dei prossimi anni? «Berlusconi - ribadisce Boselli - dispone di due maggioranze assolute. La responsabilità di Veltroni è gravissima: per tutta la campagna elettorale ci hanno parlato di pareggio, poi di una rimonta ed eccoci qua». A questo punto, osserva il segretario del Partito socialista, «si impone una riflessione da parte del partito» ma è evidente che a guidarlo non sarà più lui.
Dello stesso tono le parole di Gianni De Michelis: «I grandi sconfitti di queste elezioni sono Veltroni e il centrosinistra.

Il segretario del Pd ha svuotato l’estrema sinistra, ma le contraddizioni che c’erano sono rimaste. Per noi è andata peggio di ogni più negativa previsione». Accuse a Veltroni anche da Valdo Spini: «La sua strategia è stata efficace nel prosciugare la sinistra».

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