I soldi della Provincia corrono come lepri

D’accordo che sono fondi che vengono dai proventi dei cacciatori. D’accordo che il fine, oltre all’attività venatoria, è quello di permettere la riproduzione e il ripopolamento degli animali in zone protette. E però, sempre di 7mila euro per 15 coppie di lepri si tratta. A suscitare l’interesse del consigliere provinciale Massimo Pernigotti tanto da fargli scrivere un’interpellanza per chiedere ragioni di questa curiosa spesa sostenuta dalla Provincia, è stata proprio una determina che ha disposto l’acquisto di 15 coppie di lepri per un totale di 7mila euro a favore dell’Ambito territoriale di Caccia, Genova 1 - Ponente. «Non ho nulla contro le lepri, né contro il ripopolamento sul territorio - precisa Pernigotti -. Ma vorrei sapere perché in tempo di crisi, si spendono 7mila euro così, quando sul trasporto pubblico si raschia il fondo del barile oppure sui buoni libro».
«Si tratta di un progetto per la salvaguardia della lepre in zone protette - spiega l’assessore alla Viabilità con delega alla caccia -, nella zona del Pennello. Ci siamo presi l’impegno di provare una sperimentazione che ha dato buoni risultati e che terminerà nel 2011. Gli animali si riproducono e poi quando lo spazio diminuisce e vanno nel territorio di attività venatoria, sono cacciabili». Chiaro quindi che la finalità, oltre alla riproduzione, è la caccia. Anche perché sono gli stessi cacciatori a pagare una quota per avere il tesserino. «Una certa percentuale dei proventi deve essere investita in acquisto di selvaggina - continua Fossati -. Questi soldi provengono da lì».

Scusi, ma non le pare che costino un po’ tanto queste lepri, in fondo sono 230 euro a lepre, più o meno? «Sembra una cifra sostanziosa, ma è il prezzo commerciale delle lepri selvatiche riprodotte in terreno aperto e quest’anno le abbiamo comprate da Ferrara». Capito.

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