Ancora congelata la campagna elettorale coi manifesti bloccati nei magazzini degli stampatori, il centrodestra si dedica alle grandi manovre. E per il via libera di Umberto Bossi, Letizia Moratti dovrà aspettare fino a lunedì. Quando la Lega ha convocato in via Bellerio un consiglio federale con allordine del giorno anche lindicazione del candidato sindaco. Difficilmente praticabile lipotesi di un Bossi (padre) al piano nobile di Palazzo Marino, il vero braccio di ferro è adesso sul vice. Col Carroccio che ormai dà per acquisita la poltrona e soprattutto comincia a pensare che quello sarà il trampolino per lanciare, tra cinque anni, un sindaco leghista per Milano. E il ministro Roberto Maroni pronto a impegnarsi in una battaglia che considera fondamentale per la Lega. Come ha spiegato ieri al Pirellone, incontrando il vicepresidente Andrea Gibelli e leuroparlamentare Matteo Salvini. Un piano che proprio non va giù al coordinatore nazionale Ignazio La Russa che proprio ieri a Milano ha riunito i suoi colonnelli. Il motivo ufficiale era lorganizzazione del convegno per ricordare Giorgio Almirante domani alle 10,30 al Teatro San Babila, in realtà la preparazione della strategia per la campagna elettorale. Con La Russa deciso a puntare tutto sulla riconferma a vicesindaco di Riccardo De Corato per tenere unito il mondo ex An che altrimenti rischia di finire tra il fuoco avverso dei finiani e quello amico dei berlusconiani. E infatti lappuntamento di domani, nonostante lannunciata presenza del coordinatore regionale Mario Mantovani, sarà griffato dagli occhi azzurri e dai baffi candidi del padre nobile della destra e dalla presenza di Donna Assunta. Un primo tentativo per chiamare nuovamente a raccolta il mondo ex missino transitato per An e finito nel Pdl. Ritrovare lidentità è la parola dordine della destra milanese che dopo lo strappo di Fini ha deciso di tornare a ragionare su logiche ante «predellino». Ed ecco perché, pur di riottenere lo scopo, La Russa sarebbe anche disposta a rinunciare agli altri posti in giunta. Soprattutto se, come per il momento, scendono da 16 a 12. Un taglio che i partiti contano di evitare, lasciando a 60 (e non riducendo a 48) anche i consiglieri. Ma la via del decreto ministeriale non sembra più la migliore da percorrere. Decisa ieri anche la lista degli ex an da mettere in lista. Oltre a De Corato, lassessore Maurizio Cadeo, il vice capogruppo del Pdl Michele Mardegan, Marco Osnato, il vicepresidente del consiglio comunale Stefano Di Martino e gli esordienti Antonluca Romano e Benedetta Borsani. E il caso di Giampaolo Landi di Chiavenna che al ritorno da Fli avrebbe ottenuto dalla Moratti la promessa di un assessorato e che quindi gli ex an non vorrebbero più prendersi in quota.
Oggi, intanto, vertice del centrodestra a casa della Moratti per parlare del programma. Per la Lega il segretario provinciale Igor Iezzi che chiederà di sostituire lEcopass con il centro chiuso o le isole pedonali, di rimodulare le risorse dedicate alla solidarietà considerando di più i milanesi e di meno gli extracomunitari, di affrontare il tema dei parcheggi e della riqualificazione della Darsena. Presenti Giovanni Terzi e Mariolina Moioli a rappresentare la lista civica, due probabili assessori come Fabrizio De Pasquale e Giulio Gallera in quota al coordinatore Mantovani e Osnato.
Sul tavolo anche lultimo sondaggio Lorien consulting nellambito dellOsservatorio politico nazionale, su campione Cati di 800 milanesi. Col centrodestra al 45,6 per cento in vantaggio di quasi 4 punti sulla coalizione che sostiene Giuliano Pisapia (41,8 per cento) e il Terzo polo all8.
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