Tra i Sonetti di Shakespeare e il «Flauto magico» multietnico

TEATRO In programma il «Woyzeck» di Buchner portato in palcoscenico da William Kentridge

Tra i Sonetti di Shakespeare e il «Flauto magico» multietnico

Il prestigio non è una scatola vuota. Il prestigio è dato da numeri «pesanti» e traguardi inoppugnabili. Come è il caso del Romaeuropa Festival. Quest’anno è arrivato a spegnere 24 candeline. E di ciliegine sulla torta ne ha messe parecchie. Qualche numero? Per esempio iniziamo col dire che questa sera debutta il primo di 45 spettacoli. E non è una prima qualsiasi. Si tratta di una rilettura musicale del Flauto magico di Mozart ad opera dell’Orchestra di piazza Vittorio (teatro Olimpico). Gli organizzatori (a partire del direttore Fabrizio Grifasi) hanno inserito nel programma che si snoderà fino al prossimo 2 dicembre ben 15 prime nazionali e 3 prime assolute.
Questa rassegna (il cui slogan è «Pulsazioni Culturali»), sfrutterà 12 palcoscenici, tra cui lo stesso Olimpico dove stasera debutta l’operazione musicale «mozartiana» diretta da Mario Tronco. Un Flauto magico (che replicherà fino al 26) affatto insolito visto che viene presentato come il lavoro «corale» di un gruppo di musicisti multietnico che arricchiscono del loro vissuto e delle sonorità del presente la celebre partitura.
Difficile in così breve spazio annunciare tutti gli appuntamenti di rilievo. Proviamo a vedere almeno di segnalare l’indispensabile. Per il teatro segnaliamo il ritorno di William Kentridge che reciterà il Woyzeck di Georg Buchner; seguiranno poi i Sonnets di Shakespeare con interpretazione di Peter Brook; Madeleine dei Muta Imago; i Cantieri Temps d’Image recitati da Gaspare Balsamo, Anna e Donatella Franciosi e David Dusa, Framerate0 dei Santasangre; La Buona Novella interpretato da Stefano Benni e Chiara Caselli; e Orgy of Tolerance di Jan Fabre. Per le arti visive c’è una retrospettiva su Jen Fabre attraverso i suoi schizzi e le opere di dieci fotografi; Peter Welz e William Forsythe faranno letteralmente esplodere in un’installazione l’ultimo e incompiuto quadro di Bacon; e il fotografo tedesco Armin Linke presenta un lavoro sulla geometria del volo degli uccelli. Dopo il Flauto magico, la musica proseguirà con Francesco Schlimè e un programma che va da Frescobaldi a Berio; Ryuichi Sakamoto contemporaneamente a due pianoforti; Mario Brunello con una scelta di arie che vanno dal Barocco al Novecento; la compagnia Chiara Guidi/Societas Raffaello Sanzio eseguirà Ingiuria; l’orchestra di Santa Cecilia suonerà Four sea interludes di Britten, La mer di Debussy e Shèhèrazade di Rimsky-Korsakov; il Centro Ricerche Musicali proporrà un concerto di Marc Ducret e uno dell’Orchestra sinfonica abruzzese; le Voci Nomadi dell’Asia Centrale con la tradizione musicale di Uzbekistan, Kazakistan e Mongolia; e inoltre musica elettronica con Lamb, Panorama Bar, Mandarino, Vitalic, Meg, Dj Hype, Amon Tobin e Cassius.
La danza invece vede protagonisti Saburo Teshigawara in Glass Tooth; Raimund Hoghe con un lavoro sul Bolero; Hofesh Shecther con Uprising e In your rooms; Israel Galvan con Tabula rasa, Maria Pagès e Sidi Larbi in Dunas, e Cristina Rizzo che interpreta una creazione coreografica a più mani, frutto del lavoro con Eszter Salamon, Michele Di Stefano e Matteo Levaggi.

Parte dal 30 settembre fino al 15 aprile anche la seconda edizione virtuale di Romaeuropa Webfactory, realizzata dalla in sinergia con Telecom Italia, con una piattaforma rinnovata nel design e nella funzionalità. È una vera e propria officina artistica che consente di mettere on line opere originali e inedite.

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