Alessia Marani
«La pervasività della ndrangheta ha contaminato anche il Lazio e la Capitale». A lanciare lSos è nientemeno che il sostituto procuratore nazionale Antimafia Emilio Ledonne, intervenuto ieri mattina a un convegno promosso da Confindustria Lazio su «il Ruolo delle banche nellazione di prevenzione delleconomia criminale». Ledonne non usa mezzi termini e descrive un panorama tuttaltro che sereno. Anzi. Traccia una sorta di «mappa» delle infiltrazioni criminose a Roma che, in realtà, nulla di nuovo rivela rispetto a quanto emerso fino a oggi dalle indagini e dalle operazioni portate a termine dagli investigatori di Arma, polizia e Guardia di finanza su ndrine e affiliati ai gruppi dazione con radici nella punta dello Stivale. «La presenza diffusa dei soggetti collegati a cosche calabresi - afferma, infatti, il magistrato - viene segnalata nellarea sud-est, in particolare nei quartieri di Cinecittà, Casilino, Appio e in alcuni comuni a nord della città, quali Rignano Flaminio, Morlupo e SantOreste». Non basta. Ledonne aggiunge: «Risultano ormai consolidate sul territorio romano alcune presenze che costituiscono il terminale delle attività economico-finanziarie di organizzazioni collegate a propaggini mafiose dedite agli investimenti e alle infiltrazioni nella progettazione e nellaffidamento di appalti». Non a caso il viceprocuratore della Dna ricorda quanto emerso da «Appia 2», la maxi-inchiesta della Dda (Direzione distrettuale antimafia) su traffico di droga, armi ed estorsioni ad Anzio e Nettuno, seguito della Appia-Mythos di Catanzaro che mandò alla sbarra alcuni dei componenti dello spietato clan Gallace-Novella di Guardavalle che si scoprì, appunto, avere piazzato degli avamposti in terra laziale. Transfughi delle guerre dell«onorata società» reggina, invece, i Morabito-Bruzzaniti-Palamara di Africo, arrestati sempre su mandato della Dda (indagine «Ionio»). I «picciotti» di Reggio avevano messo su un giro dusura e taglieggiamenti nei confronti di alcuni commercianti romani. Insomma, laltra faccia della luna, come aveva definito la ndrangheta Julie Tingwall, sostituto procuratore dello Stato della Florida a Tampa, perché «invisibile», «capace di mimetizzarsi, soprattutto in terre straniere» guarda alla Capitale, ai suoi interessi economici e ai suoi sviluppi futuri, pronta a riciclare fiumi di denaro provento delle sue attività illecite in affari a sei zeri. Nella sua analisi sulla mafia calabrese, Tingwall non omette di dire: «Se a queste sue prerogative si aggiunge la sottovalutazione del fenomeno, si può capire come la ndrangheta sia riuscita a prosperare, quasi indisturbata. Fino a qualche anno fa, infatti, molti la ritenevano unaccozzaglia di criminali, dedita al pizzo e ai sequestri di persona e nulla più. Ma il salto di qualità è stato fatto». Rispondendo a Ledonne, il prefetto Achille Serra ha voluto sottolineare, però, come «lndrangheta non si sia impossessata del terriotorio laziale. Roma - ha aggiunto Serra - resta comunque una città sicura anche se la guardia non va affatto abbassata. Caratteristica della mafia è quella di, per così dire, spossessare il territorio in cui va a insediarsi. Affermare che il Lazio o Roma siano in mano alle organizzazioni mafiose è decisamente azzardato. Certo, nella Capitale vivono quattro milioni di persone ed è difficile ritenere che non vi siano esponenti della criminalità organizzata. Quello che fa la differenza con altre regioni è la cultura mafiosa, ladeguamento allideologia mafiosa della gente, un fattore che non cè nel nostro territorio». Insomma, Serra getta acqua sul fuoco e conclude: «Roma è una città sicura se il rapporto è, come deve essere, con altre grandi metropoli del mondo quali New York, Parigi e Londra». È il presidente regionale di Confindustria, Giancarlo Elia Valori, a puntare lattenzione sulle normative antiriciclaggio, il primo vero strumento di difesa dalle infiltrazioni criminali. «Gli intermediari bancari e finanziari - dice - rivestono un ruolo strategico per annullare alla base pericolose distorsioni delle dinamiche economiche e le possibilità di uno sviluppo equo». Valori cita come esempio «da tutelare» il nuovo progetto di crescita dellarea attorno a Fiumicino-Maccarese, nuovo centro dinteresse economico-finanziario.
I tentacoli della ndrangheta sulla Capitale
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