Cronaca locale

I troppi cantieri infiniti nelle scuole di Milano che puniscono i bambini

In piedi da anni, tra transenne e calcinacci impediscono le ricreazioni in giardino

I troppi cantieri infiniti nelle scuole di Milano che puniscono i bambini

Edilizia scolastica a Milano, anno zero. In questi giorni di sospensione delle lezioni il Comune avrebbe anche potuto pensare di intervenire per rimuovere definitivamente alcuni cantieri fermi nelle scuole da mesi, in molti casi da anni.

Nella scuola elementare statale Fratelli Ruffini, collocata in zona Conciliazione Magenta, tutto il cortile interno è ancora transennato dal 2013 «e probabilmente questi lavori non termineranno mai... - dice una madre al Giornale - E tutto questo nonostante il Comune avesse promesso già l'anno scorso una bella accelerata e un carico enorme di denaro (15 milioni di euro, ndr). A parte il tetto, le facciate interne devono ancora essere risistemate. E così anche la pavimentazione del giardino e la facciata esterna... Fanno l'orto sui ponteggi», dice amareggiata. E così gli scolari sono costretti in un recinto «modello pollaio». «Finché sono bimbi della materna e nido se la cavano, ma per gli alunni delle elementari è diventata una vera sofferenza».

La lunga sequela di cantieri nelle scuole di Milano è spiazzante. L'istituto di Piazza Sicilia ha le transenne fuori da prima della pandemia Covid e in qualche caso i genitori segnalano persino la caduta di calcinacci sulla strada. Idem per la Scuola Materna Muzio (nello stesso complesso della scuola primaria di Menotti e Muratori Pio). Da due anni a questa parte la situazione sembra essere un po' migliorata anche se soltanto dopo alcune denunce dei genitori pubblicate dai giornali, «ma i bambini non possono uscire nel cortile della scuola materna e sono così costretti a usare quello della primaria», dice un altro genitore che mostra alcune foto impressionanti. «Nell'atrio della scuola di piazza Leonardo Da Vinci da almeno sei anni ci sono in corso dei lavori e sopra ci sono ancora delle aule inagibili», spiega un padre che conosce bene la travagliata storia del plesso.

Nella scuola Mantegna, guardando alcune foto, sembra quasi che abbiamo ceduto le fondamenta. E sempre in Zona 1 c'è ancora aperta la questione della scuola di via dell'Orsola. Gli impianti antincendio non sarebbero a norma, perché i lavori non sono mai stati ultimati. «Ci sono corridoi in cui è stata installata la predisposizione per avere altri impianti antincendio, ma le opere non sono state completate: il più vicino è nel vano scale», dice un genitore che ha due figli nella scuola elementare De Marchi. Manca la scala esterna antincendio. In realtà non è mai stata realizzata. Le macerie sono in cortile da diversi anni, Comune e circoscrizione si sono impegnate più volte a rimuoverle, ma inutilmente. Teoricamente la ditta che avrebbe vinto la gara è fallita eppure il materiale è ancora in buono stato e potrebbe essere smaltito o riciclato. Invece niente.

A dicembre il capogruppo della Lega in consiglio comunale Alessandro Verri ha depositato un'interrogazione che è tuttavia a oggi rimasta ancora lettera morta.

Chissà che, passate le vacanze di Natale e pure l'Epifania senza il regalo atteso da studenti e genitori, almeno questo gennaio possa portare agli sfortunati bambini milanesi un bel cortile nuovo dove finalmente giocare.

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