I turisti continuano a calare: la città ha bisogno di Giochi

Per gli addetti del settore, svanito l’appeal degli anni ’80. La maggior parte degli stranieri viene per lavoro

È successo a Barcellona e, per restare in casa nostra, a Torino. L’Olimpiade come occasione per attirare investimenti, farsi conoscere nel mondo, ma soprattutto per rifarsi un’immagine e diventare più attrattiva agli occhi degli stranieri. «Una cosa di cui Milano, ora, ha un gran bisogno».
A dirlo sono imprenditori ed esperti di turismo che ieri si sono ritrovati nella sede di Assolombarda per discutere delle idee per rilanciare il settore. Si parte da dati negativi: a Milano sono in calo gli arrivi di turisti e la permanenza media negli alberghi. La colpa? «Un mio amico dice: “Milano is a regular town”, una città regolare, ordinata, dove le cose funzionano. Ma non ha l’immagine di un posto accogliente, l’appeal è un’altra cosa» racconta il sociologo Guido Martinotti, docente all’università Bicocca. Nicolò Costa, professore di Sociologia del turismo nello stesso ateneo, lo dimostra dati alla mano: «Abbiamo intervistato il cosiddetto ceto medio creativo: dipendenti della city londinese, giornalisti televisivi austriaci o tedeschi, pubblicitari parigini, persone che girano l’Europa per lavoro e per piacere». E il giudizio su Milano non è dei migliori: nella nostra città ci si va spesso solo perché costretti, magari per lavoro. «Possiamo chiamarli visitatori forzati - sorride Costa -. Ma il problema è serio: Milano ha molto meno appeal di Roma, Parigi e Barcellona». Le cose andavano male anche per Torino, «finché non sono arrivate le Olimpiadi invernali».
È dai Giochi - ricordano gli esperti - che Barcellona ha tratto la spinta per diventare una città da copertina. «Milano lo era negli anni ’80, poi è iniziato il declino» ricorda Costa nella sua relazione. «Il turismo è legato soprattutto all’immagine della città, se noi non siamo contenti di Milano perché gli altri dovrebbero venire?» interviene Martinotti.
Bene ha fatto Letizia Moratti, secondo Costa, a istituire un assessorato che si occupi di Marketing territoriale, della promozione cioè del nome e delle attrattive di Milano. «Ora si punti alle card per trasporti e musei, sulle convenzioni con alberghi e sui pacchetti ad hoc per convincere chi arriva a Milano per affari a restarci nel fine settimana» concordano gli esperti.
Con i turisti arriverebbero nuovi introiti e posti di lavoro. Anche in questo le Olimpiadi darebbero una grande spinta.

La banca Goldman Sachs calcola che i Giochi di Pechino in programma nel 2008 faranno crescere il Pil cinese quasi di un punto percentuale. Ospitare le Olimpiadi è risultato ancora più vantaggioso per la Grecia (+4 per cento del Pil) e per la Spagna (+2,90 per cento). Un’altra pagina dell’effetto-Barcellona.

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