I «vaffa» di Grillo risollevano gli ascolti di Santoro

da Roma

Questa volta, blog a parte, non lo difende nessuno. E chi lo ha in simpatia è rimasto in silenzio. Il «vaffa» di Beppe Grillo è diventato più volgare e più «cattivo». Si è trasformato in: «se ti sparassero su per il...», rivolto al direttore del Tg 2 Mauro Mazza. E la violenza verbale non è piaciuta, nè ai politici nè ai giornalisti, che ieri hanno difeso Mazza dall’attacco. Anche se il presidente del sindacato della stampa Paolo Serventi Longhi ha pregato tutti, e dunque anche il direttore del Tg2, di «evitare di fare riferimento alla violenza terrorista».
Grillo però incuriosisce. Sarà esagerato e «scomposto», come gli ha mandato a dire Walter Veltroni, ma nella prima puntata di Annozero, la trasmissione di Michele Santoro su Raidue, il protagonista assente ha fatto segnare il boom di ascolti: quasi 5 milioni di spettatori, 20,94% di share. Sono stati demoliti i concorrenti diretti, a partire da Miss Italia. È stata una trasmissione senza contraddittorio, senza opposizione, ha attaccato la Casa delle libertà.
Annozero ha già fatto polemica anche per lo show di Sabina Guzzanti: ha «offeso» in modo «ingiustificato» il direttore e la redazione, ha reagito il cdr del Tg1. Una risposta «scomposta» per l’attrice comica e regista, che chiarisce: «Non ho usato nessun termine offensivo». È accaduto comunque che la trasmissione di punta della sinistra ha sbaragliato l’Auditel con Beppe Grillo. E il dato farà pensare, molto, la Rai. Ma soprattutto la sinistra.
Non è arrivata da questo fronte ieri la solidarietà a Mazza, ma dai colleghi e dal centrodestra. Il direttore del Tg 2 nel suo editoriale di mercoledì aveva provocato: «E se qualcuno, ascoltati quegli insulti, premesse all’improvviso il grilletto?». Il video è stato rilanciato dal sito Youtube ed è stato visto da oltre 220mila persone.
Grillo però ha risposto con parole «inaccettabili e da condannare», ha dichiarato Serventi Longhi. Quella del comico è stata «una violenza gratuita», ha scritto invece il cdr del telegiornale. «Esecrabile» per Mario Baccini (Udc). L’antipolitica può portare a «involuzioni pericolose», avverte il portavoce di Silvio Berlusconi Paolo Bonaiuti.
Ma il grillismo avanza nei numeri e nei dibattiti. Ieri su repubblica.it ne hanno discusso i tre candidati alla guida del Partito democratico: Veltroni, Bindi e Letta. Secondo il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni colpevole dell’antipolitica è chi guida il Paese: «Se si diffonde malumore, è perché non c’è governo».


Eppure chi conosce bene Grillo non lo vede leader di masse: «Nell’arte della provocazione è il numero uno - commenta l’amico Antonio Ricci, il padre di Striscia la notizia - ma non ritengo che possa diventare un politico vero. Come del resto non dovrebbe diventarlo nessun comico».

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