I vertici della Cai a Palazzo Marino Bonomi: «Linate? È vivo e vegeto»

«Linate è vivo e vegeto» dice il direttore generale della Sea, Aldo Bonomi. La strategia è prendere tempo, per evitare di sacrificare l’aeroporto milanese a un piano industriale che non garantisce un pieno sviluppo a Malpensa. Con questi obiettivi il sindaco, Letizia Moratti, e Bonomi, hanno incontrato a Palazzo Marino l’amministratore delegato della nuova Alitalia, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli. Il tutto mentre Emma Marcegaglia, la presidente Confindustria che aveva rilevato una quota di Cai, ha annunciato in un’intervista al Sole 24Ore che uscirà dalla società, aggiungendo un sibillino: «Continuo a difendere le ragioni di Malpensa».
I vertici dell’Alitalia gradirebbero una riduzione di Linate già con l’orario estivo del 2009, per poter sfruttare al massimo la protezione antitrust che consente loro un sostanziale monopolio sul Milano Roma (fondamentale per rimettere in ordine i conti). Ma la modesta contropartita su Malpensa (undici nuove destinazioni intercontinentali) non convince le istituzioni milanesi e lombarde. Resta aperta anche la questione del ricorso da 1,25 miliardi presentato da Sea contro Alitalia per il dehubbing.
«Continuiamo a lavorare per valutare insieme se c’è una possibilità concreta e convincente per instaurare una partnership industriale. Tutti gli aspetti tecnici vanno valutati» il commento di Bonomi, subito dopo la fine dell’incontro. E ancora: «Sulla tempistica non possiamo immaginare tempi troppo lunghi ma neanche affrontare il tema con superficialità». Come dire che la Sea non fornirà a Alitalia una sponda per ottenere dal governo un ridimensionamento a breve di Linate.
Al centro della discussione, come ovvio, le sorti del Forlanini e il numero di voli intercontinentali (e di feederaggio) che Alitalia può mettere in pista a Malpensa. La situazione non è rosea. Alitalia ha promesso quattordici destinazioni intercontinentali (di cui tre già operative), una quantità molto lontana dalle dimensioni richieste per essere un hub. Inoltre, a preoccupare gli operatori è l’assenza di aerei disponibili per il feeederaggio (ovvero per portare a Malpensa passeggeri da altri scali minori italiani e europei): servirebbero 40-50 macchine e Alitalia ne avrebbe a disposizione solo una decina.
E infatti Sea continua lavorare al fianco di Lufthansa Italia, che dal due febbraio potenzierà i suoi collegamenti con l’Europa: si partirà con Parigi e Barcellona per arrivare a breve a otto destinazioni. Si fanno largo anche le altre compagnie, a partire da Cathay Pacific, che il 12 febbraio raddoppierà i voli cargo su Malpensa passando da 3 a 6 frequenze settimanali su Hong Kong.

A completare il quadro arriva una dichiarazione quasi provocatoria dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo: «Per andare a Roma ho preso un comodissimo volo Easy Jet, partito e atterrato in perfetto orario a 92 euro. Se fossi partito da Linate sarei arrivato con un’ora di ritardo e avrei speso 336 euro».

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