I vertici del Pdl bocciano la giunta Allevi: «Non potevano decidere, è solo un’ipotesi»

Sbanda in curva, quasi si capotta, ma è ancora sulla linea di partenza. Nella città dell’Autodromo la prima giunta provinciale ha già battuto un record. Prima, seconda e... retro. Una sconfessione in piena regola. Lo stop è arrivato ieri, dai vertici regionali del partito. Guido Podestà, impegnato sul fronte di Palazzo Isimbardi, non ha apprezzato la sorpresa di domenica quando con una mossa inattesa i brianzoli hanno annunciato l’habemus papam. «La questione non è chiusa – spiega oggi il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica –. Quella che abbiamo visto è un’ipotesi di lavoro. C’è un problema formale semplice, ossia che l’elenco deve essere ratificato dal partito». Tutto rimandato, a dopo la tornata di ballottaggio. Quel che è certo è che ieri Podestà ha aspettato i risultati in compagnia di una lettera. Dentro, pronto a partire, c’era il commissariamento per i vertici locali del Pdl. Del resto i malumori sull’esito delle trattative erano cominciati domenica. Uno perché si trattava di una giornata di festa. Due vista l’imminenza del ballottaggio milanese. Tre, considerato lo stallo cui erano arrivate le trattative sabato sera. Invece, all’improvviso, il via libera. Nei panni di centralinista il segretario provinciale del Carroccio, Massimiliano Romeo. Ma il tam tam dei corridoi ci ha messo anche meno del cellulare del politico. E le reazioni non sono mancate. Mal di pancia a non finire e un’infornata di scontenti. Il caso più clamoroso quello di Franco Riva, ex sindaco di Giussano sostenuto da una maggioranza formata da sinistra e Udc. Proprio i casiniani lo avrebbero voluto candidare tra le proprie fila alle ultime elezioni provinciali. Il suo ingresso in giunta, benedetto da Roberto Formigoni, per i forzisti della prima ora è stato troppo. Telefonate infuocate, pellegrinaggi in massa in viale Monza. Un crescendo rossiniano di proteste contro il segretario provinciale Massimo Ponzoni. Da Rosella Panzeri, ex sindaco Dc data assessore alle Politiche sociali, delega poi affidata alla giovanissima Martina Sassoli, fino ad Attilio Gavazzi, consigliere provinciale uscente, papabile per la presidenza del Consiglio rimasta invece alla Lega.

Anche quest’ultima ha spiazzato tutti con i nomi di Enrico Elli e Luca Talice che sono andati a sostituire i ben più pesanti Giacinto Mariani, sindaco di Seregno e Angelo De Biasio, ex borgomastro di Biassono destinato alla presidenza del Consiglio. Dario Allevi per il momento sceglie la strada più prudente. Quella del silenzio.

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