I vertici del Pdl: "Linate non si tocca"

Per La Russa Malpensa deve trovare i suoi spazi: «In caso di opposizione sarebbe il Forlanini a vincere». I piani di Podestà: «Collegamento diretto tra i due aeroporti e la stazione Centrale per un sistema integrato»

I vertici del Pdl: "Linate non si tocca"

Prove di unità nel Pdl. Ignazio La Russa alza le barricate in difesa di Linate e lo fa seduto al fianco del coordinatore regionale di Forza Italia, Guido Podestà. Occasione la manifestazione al Teatro Nuovo in occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Pinuccio Tatarella («la prima idea del Pdl fu sua» dice il ministro della Difesa). «L’aeroporto dei milanesi non si tocca. Credo che anche Letizia Moratti e Roberto Formigoni la pensino come me, ma credo anche che debbano dirlo con maggior forza. Invece vedo troppa rassegnazione» dice il reggente di An. La Russa prende le distanze soprattutto dai vertici Cai e da molti esponenti della Lega, tradizionale sponsor di Malpensa: «Malpensa non è in contrapposizione con Linate, semmai deve trovare un suo modo di operare con Fiumicino. Se poi ci fosse un’opposizione tra Linate e Malpensa, sarebbe Linate a vincere».
In sintonia Podestà: «L’aeroporto di Linate è da reinventare ma da difendere. Non può certamente essere limitato al Milano-Roma ma deve poter servire un numero molto superiore di destinazioni». Il candidato azzurro alla guida della Provincia ha già in mano progetti per il potenziamento e il rilancio del Forlanini: «Ci vuole un collegamento diretto e senza fermate intermedie tra Linate e la Stazione centrale e tra Linate e Malpensa, in modo che i due aeroporti possano fare sistema e intercettare insieme la connessione con le linee dell’alta velocità. Sono risultati che possono essere ottenuti con modifiche di tracciato molto leggere».
Uno striscione appeso al muro del teatro recita «Aboliamo le provincie». E La Russa sottolinea una posizione diversa dalla Lega anche su questo tema. Il Carroccio, che pure chiede di ridurre i costi della politica, nei fatti si oppone all’eliminazione delle Provincie. Il reggente di An è invece convinto che sia necessario procedere in quella direzione: «Entro cinque anni dobbiamo abolire le Provincie e trasferire le loro competenze ai Comuni, è la nostra parola d’ordine. Mi spiace se la Lega non è d’accordissimo, ma si parla tanto di abbassare i costi della politica e poi ci si oppone. Ci devono spiegare perché no». Poi aggiunge: «L’obiettivo di eliminare le provincie nel giro di cinque anni riguarda almeno la Lombardia».
Podestà, nonostante sia candidato a guidare la Provincia di Milano, non si oppone all’obiettivo: «Ma dire semplicemente di abolire le provincie non ha senso. Si può pensare di abolire quelle che rientrano in un’area metropolitana, come è il caso di Milano. Bisogna rifletterci bene, anche se abbiamo cinque anni di tempo e entro quella scadenza dobbiamo aver attuato questa modifica».
In ogni caso le provinciali 2009 si terranno come sempre. Ed è previsto per martedì a Roma un vertice (probabilmente alla presenza del leader del Pdl, Silvio Berlusconi) per sciogliere gli ultimi nodi. «Non abbiamo mai contestato Podestà, che è certamente un buon candidato.

Mi interessa soprattutto sottolineare che abbiamo uomini di An adatti a essere candidati in molte città della Lombardia in cui si vota» spiega Podestà. Il riferimento è soprattutto a Monza e a Cremona, oltre che a Brescia, dove la partita nel Pdl è ancora aperta.

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