I vescovi: «Basta con gli annunci a luci rosse»

L’Osservatore Romano appoggia la campagna della Conferenza Episcopale Spagnola contro i pericoli della pubblicità del mercato del sesso che vede in prima linea il quotidiano madrileno La Razon cui è affidata in Spagna - attraverso un abbinamento - la diffusione del giornale vaticano nella sua edizione settimanale. L’obiettivo è la soppressione di questo tipo di pubblicità dalle pagine dei giornali.
«In vista della celebrazione, domenica 5 giugno, della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali - si legge sul quotidiano vaticano - la Conferenza episcopale spagnola, attraverso la commissione per i media, ha diffuso un messaggio per mettere in guardia contro i pericoli della pubblicità del mercato del sesso».
«Per la Chiesa - ricorda l’Osservatore citando un comunicato dei vescovi spagnoli - la pubblicità sessuale sui mezzi di comunicazione non solo attenta alla dignità della persona, soprattutto della donna, ma danneggia quanti la promuovono o la permettono, basandosi su una cattiva interpretazione della libertà di espressione e di mercato».
Seguendo questa linea, la commissione episcopale spagnola per le comunicazioni sociali si è espressa nei giorni scorsi sugli annunci a pagamento pubblicati da alcuni giornali. Ed ha offerto il suo sostegno a quanti «portano avanti la campagna di rivendicazione di una stampa libera da pubblicità e annunci di commercio sessuale», tra i quali c’è anche il giornale La Razon che diffonde l’Osservatore. «Non si deve comunicare e neppure vendere o comprare tutto ciò che si può», ricorda in proposito il quotidiano del Papa rilevando con le parole dei vescovi spagnoli che accanto alla condanna in modo esplicito di questo tipo di annunci, occorre vigilare sui cambiamenti apportati dalle nuove tecnologie, come internet.

La rete, infatti, «non può essere un terreno estraneo a una considerazione etica e morale della comunicazione umana. Non può essere aliena dalle più elementari norme di corretto comportamento nelle relazioni personali e sociali, basate sulla dignità della persona e sulla ricerca del bene comune».

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