Paolo Marchi
nostro inviato a Oslo
Guai farsi ingannare. Oslo è agghindata a festa, lampi di colori, soprattutto il rosso e il blu, che vorrebbero essere intensi ma che sotto un cielo grigio pioggia si ammosciano come gli umori della comitiva tricolore che, cambiata nazione, ha visto dimezzarsi la temperatura e sparire il sole. Sarà così pure oggi, guai pensare che tutta lanimazione, la musica nelle piazze, tutti i preparativi che serpeggiano per la capitale del regno scandinavo siano dovuti alla partita di pallone.
Tutti hanno unaltra ricorrenza in mente: martedì prossimo, 7 giugno, saranno centanni esatti che la Norvegia è indipendente dalla Svezia e tra tre giorni i discendenti dei vichinghi faranno baldoria.
Rispetto a Palermo, la Norvegia ha rivoluzionato la difesa: nuovo portiere, Myhre, nuovo esterno destro, Bergdolmo, e nuovo centrale, Hagen, reparto che in quattro incontri ha subito una sola rete, l1-1 l8 settembre con la Bielorussia, ovvero 282 minuti senza gol.
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