«I vicoli sono poco sicuri perché c’è chi vuole così»

Caro Massimiliano, assistiamo in questi giorni ad una triste pantomima che vede protagonista, nei panni scomodi della patria ferita, il centro storico genovese e nelle vesti dell'accusato le forze di polizia nostrane. La Sindaco Marta Vincenzi invece ha assunto la parte in commedia a lei più consona, quella del Ponzio Pilato scaricabarile. La faccenda del questore che si arrende a dieci minorenne marocchini costituisce di certo un evento gravissimo. Ma soprattutto è l'emblema di una sconfitta prima culturale e politica piuttosto che di ordine pubblico. È risaputo infatti che per bloccare quel manipolo di delinquenti, noti alla maggioranza dei frequentatori della zona a ridosso di Piazza delle Erbe, basterebbe volerlo. Un posto di polizia mobile in piazzetta San Bernardo oppure due gruppi di agenti in borghese ai capi del vicolo che porta lo stesso nome sarebbero sufficienti ad arginare il fenomeno. La verità è che l'amministrazione comunale si ostina nel lassismo verso gli extracomunitari, mossa da tare ideologiche e dalla volontà di agire in controtendenza al governo del paese.
Oltre ad aver osteggiato con tutte le forze l'arrivo degli alpini decretandone l'inutilità a priori ed il numero ristretto a posteriori, oltre ad aver concesso ai centri sociali e ai club affiliati all'Arci (solo a loro però!) di fare il bello e cattivo tempo tra le anguste stradine della movida, in barba a ogni legge e a danno dei locali dotati di regolare licenza, l'amministrazione di sinistra si è distinta per l'abbandono totale in cui, nottetempo, ha lasciato la città antica. Chi, come il sottoscritto, vive il centro storico con la luce e col buio sa perfettamente che i problemi cominciano quando cala il sole; in particolare ci sono ore precise allo scoccare delle quali tutti i malandrini, la teppaglia, i ladri sembrano darsi appuntamento: l’una di notte durante la settimana, le due del venerdì e sabato notte. Se fino ad oggi nulla si è fatto, se mai e poi mai si sono viste in circolazione pattuglie a quell’ora, se nessuno ha avuto l'acume di concentrare i controlli in quelle tarde fasce orarie è perché un pensiero malsano e fazioso anima chi ci (s)governa.
È inutile legare le mani ai controllori e poi strepitare se non ci sono i controlli! Ricorderanno i lettori che mesi addietro la Sindaco ebbe modo di entrare più volte in contrasto con la questura e i carabinieri proprio per motivi legati al controllo della città vecchia. Mise alla gogna la polizia in particolare, per poi inneggiare, poco tempo dopo, alla liberalità nei confronti dei poveri stranieri. È pure noto che da tempo i vigili urbani usano il guanto di velluto e la manica larga nei confronti degli ambulanti abusivi stranieri. Qualcuno glielo deve avere ordinato, sono dipendenti comunali e non sono pazzi, ohibò! Però le contravvenzioni ai danni degli esercenti con licenza fioccano, nessuno la passa liscia, poco ma sicuro. Siamo alle solite pertanto: la stramaledetta predilezione terzomondista e pseudo umanitaria di Marta Vincenzi la rossa e della sua Giunta ha colpito per l'ennesima volta i genovesi. Centinaia sono i nostri figli che hanno subìto rapine e violenze in via San Bernardo durante gli ultimi 5 anni, anche se in minima parte hanno denunciato i reati.

Vogliamo ancora tollerare a lungo questa situazione incresciosa? Vogliamo continuare ad accusare le sovraccariche e isolate forze dell'ordine? Oppure, cara Sindaco, è giunto il momento di assumersi una responsabilità che sia una e farsi carico del problema seriamente? I genovesi sono stufi e Lei assume i metronotte in qualità di «referenti»... ma ci faccia il piacere...

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