I video dei residenti incastreranno gli spacciatori

Un appello al senso civico e alla partecipazione alla vita della città. Basta un attimo e i cittadini si trasformano in sentinelle della legalità. Armati di telecamere e macchine fotografiche i residenti dei Navigli diventano i «cecchini» dello spaccio. Una ripresa o uno scatto - clic - per colpire gli spacciatori che dilagano sul Naviglio Pavese. L’idea è del presidente di zona 6 Massimo Girtanner che ieri ha inviato 1500 lettere ai residenti di via Gola, via Pichi, Alzaia Naviglio Pavese e dintorni chiedendo loro di collaborare e di dare una mano a sconfiggere l’odioso fenomeno dello spaccio a cielo aperto che loro stessi contestano. «Cari cittadini, il problema dello spaccio e dell’assunzione delle sostanze stupefacenti in zona è arrivato a livelli insopportabili. Il confrontarmi spesso con le forze dell’ordine ha registrato alcune importanti operazioni, ma manca ancora qualcosa, quelli che molti denominano coscienza civica. Chi pensa di poter fare nel quartiere quello che vuole - si legge nella lettera - conscio che nessuno potrà ostacolarlo deve sapere che da quel momento dovrà guardarsi due volte attorno. Da oggi voi cittadini potrete inviare alla mia mail tutte le segnalazioni con foto, filmati e quanto riterrete opportuno al fine di diventare attori protagonisti della rinascita del nostro quartiere».
Se i cittadini fanno da sponda alle forze dell’ordine sarà più facile prendere i pusher - il ragionamento - allo stesso sapere che alla finestra d’ora in poi si affacceranno telecamere e macchine fotografiche pronte a immortalare macchine, volti, targhe, funzionerà da deterrente. Ma anche un appello alla partecipazione. Troppo facile lamentarsi sempre - la frecciatina diretta ai comitati dei Navigli - e non fare nulla. Tre mesi fa, infatti, il presidente di zona 6 ha ricevuto i rappresentanti dei comitati dei Navigli che si lamentano per la «movida selvaggia» con degrado, rumore, spaccio conseguenti. «Aiutatemi, - l’invito - mandatemi delle segnalazioni puntuali e precise in modo da potere poi segnalare la cosa a chi di dovere». Ma l’appello è caduto nel vuoto. I residenti si sono dileguati, senza inviare la documentazione e senza risaprmiare però le continue lamentele.
Ecco allora l’invito bis, questa volta messo nero su bianco, a collaborare e a farsi parte attiva nella «pulizia» del quartiere «consci che i Navigli non possono essere terra di frontiera per nessuno». Il quadrilatero tra via Gola, via Pichi, Naviglio Pavese, via Magolfa, infatti, è facile scappare dagli agenti. Basta attraversare il ponte o infilarsi in una viuzza e il gioco è fatto, anche perchè i pusher ormai hanno individuato macchine, volti dei poliziotti, orari dei passaggi e abbigliamento in borghese, riuscendo così a prevedere i loro movimenti. E per questo le sentinelle alle finestre potrebbero essere preziose.

«Voglio una città - lo sfogo di Girtanner alla luce anche dello scandalo delle discoteche vip - che sappia reagire a comitati e gestori delle attività commerciali che inizino a denunciare tutti quei locali dove tutti sanno, ma nessuno parla, si consuma impunemente cocaina».

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