Cronaca di unausterity annunciata. E poco praticata. Le signore dei salotti milanesi sono (quasi) tutte in abiti da gran sera, gioielli preziosi, e pelliccia dordinanza. Barbara Berlusconi (arriva mano nella mano con Pato e senza pochette) ha un bolero di visone grigio perla, su abito verde acqua Cavalli, collana e orecchini «della mamma». Come lei, molte habituè milanesi sono in chiaro, con cappe o stole in pelliccia abbinate. Marta Brivo Sforza, molto chic in bianco latte di Luisa Beccaria, che le sta accanto, in tulle bianco ricamato e bolero di lapin. Gabriella Dompè, in uno strepitoso abito avorio Ferrè, che una volta nel foyer si toglie il davantino «che Liborio Capizzi mi ha disegnato per coprire il decolletè
». Marta Marzotto, in color panna Cavalli, grandi bracciali rigidi, un delfino e una pantera «creati da me come la collana (anche quella in diamanti a serpente che ha la Brivio Sforza è sua)», e ballerine «donate da Renè Caovilla». «Qualche faccia nuova, molta eleganza, e poca austerity», decretano nel foyer. In chiaro anche Laura Morino Teso, in Curiel grigio perla, Iris Ermolli in corto Lorenzo Riva color genziana e Diana Bracco in pizzo grigio. Fra i colori delle sciure borghesi cè anche moltissimo nero sobrio, e in molte, come Carlotta Moro Visconti, Mercedes Catania con un vecchio Armani e Maddalena Boeri con un soprabito Romeo Gigli vintage, hanno riutilizzato abiti di qualche anno fa. Austero ma nuovissimo l'Armani di Cinzia Sasso, in giacca e pantalone di velluto nero. Nuovo must per le signore, i pantaloni. Li hanno anche Lorenza Lei, Donatella Lissner, ed Evelina Christillin Galateri in frack, elegantissima.
Ma la Prima è fatta anche per osare, e in molte, come lavvocato del Cavaliere Cristina Rossello, in lamè doro, e Marinella di Capua in lamè argento Renato Balestra, brillano. Inge Feltrinelli osa invece con una giacca in paillettes rossa e boa di struzzo. In rosso Ferrè Antonella Boralevi, scollata ma senza gioielli. Di gioielli invece se ne vedono tanti, e molti sono presi in prestito, come quelli di Daniela Javarone, «disegnati per me da Scavia, ma le signore oggi i gioielli non li comprano, li vendono!».
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