Cronaca locale

I Vipers inseguono la bella con Cortina Scudetto a rischio

Oggi ai veneti basta un punto per vincere il titolo in gara 4

La chiamano barba da playoff. È una tradizione dell'hockey ghiaccio. Molti giocatori smettono di radersi appena cominciano le partite che conducono al titolo. Più partite disputano, più si avvicina lo scudetto, più la barba cresce. Non è una forma di scaramanzia ma un modo per ricordarsi, ogni giorno, che stai giocando i playoff. Il sogno, naturalmente, è di lasciare che rivoli di spumante accarezzino voluttuosi la barba la notte in cui si festeggia il titolo, un sogno che diventa realtà solo per una squadra.
Nello spogliatoio del Milano nessuno vuole avere un appuntamento con il rasoio, domattina. Perché significherebbe che la stagione è finita. Stasera all'Agorà di via dei Ciclamini (ore 20.30) i Vipers affrontano il Cortina in gara 4 e devono assolutamente vincere: gli ampezzani sono avanti 2-1 dopo aver strappato gara 3 sabato sera per 4-3 e sono a un successo da un titolo che manca loro dal 1975. Milano deve imporsi per giocare lo spareggio giovedì. In trasferta, perché il Cortina è arrivato secondo in regular season, coi Vipers terzi.
Detentori del tricolore dal 2002, i rossoblù devono evitare la fine della loro dinastia. Come? Risponde il terzino Christian Borgatello, nel 1999 uno dei bocia del Merano che spezzò un'altra dittatura, quella del Bolzano, che durava da quattro inverni. Oggi Borgatello, altoatesino, classe 1982, è al suo secondo e ultimo anno di contratto con il Milano. «Nel ’99 feci solo un paio di presenze in A ma ricordo che a Merano fu festa per un mese: battere il Bolzano in finale scudetto pareva una favola... Ora vivo una situazione opposta. C'è pressione, ma non paura. Anche se abbiamo un organico meno ampio dell'anno scorso, possiamo mettere sul ghiaccio tanta qualità e il fattore campo, con tifosi come i nostri, non è un modo di dire. Il Cortina? La prima linea offensiva, Corupe-Souza-Deschenes, è micidiale ma noi siamo più completi».
Sabato a Cortina i Vipers erano sotto 3-0 dopo 27', salvo recuperare con reti di Helfer, Savoia ed Evans. Poi però, un'ostruzione fischiata a Scandella (che ha incassato pure 10' per proteste e oggi potrebbe mancare per squalifica) ha consegnato agli ampezzani il power play fatale a 47'' dalla sirena: 4-3 di Deschenes e tutti a casa. «Può capitare - analizza Adolf Insam, tecnico del Milano -, solo non capisco perché, anche in altri match di questi playoff, gli arbitri lascino correre tanti episodi e poi puniscano un peccato veniale. Vorrei che la finale fosse decisa dai giocatori, vorrei una direzione di gara più uniforme. Stasera? Temo l'opportunismo del Cortina. Ma in gara 5 potremmo far valere la nostra maggiore esperienza».
I Vipers recuperano il terzino Melanson dopo la squalifica (torna pure Smith, un ex, fra i veneti), ottima notizia per una difesa contata; in dubbio l'attaccante Lysak per noie al ginocchio. In gara 3 ha giocato un po’, stasera vuole esserci.

Milano spera che, venerdì mattina, sia il Cortina a radersi.

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