Ian Anderson, un flauto da «repertorio»

Il celebre gruppo rock preferisce i concerti agli studi di registrazione

Simone Mercurio

Torna a Roma il pifferaio magico del rock. Torna Ian Anderson con i suoi Jethro Tull questa sera dalle 21 al teatro Tendastrisce di via Perlasca 69 per un concerto-revival alla riscoperta di un irripetibile percorso musicale lungo quarant’anni. Negli ultimo anni i Jethro Tull hanno preferito suonare dal vivo e attingere del loro sterminato repertorio piuttosto che entrare in sala d’incisione. Dot-com risale infatti al ’99.
I Jethro Tull iniziano la loro avventura nel 1967 a Blackpool. Vengono subito notati per avere introdotto nel rock il flauto traverso, strumento noto per la delicatezza e l’eleganza del suono. Ian Anderson, leader del gruppo, sicuramente influenzato da Raahsan Roland Kirk, musicista jazz di grande talento, rende aggressivo il suono del flauto, sovrapponendo la voce alla nota suonata. La prima formazione è composta da Ian Anderson a voce, flauto e chitarra acustica, Mick Abrahams alla chitarra, Glenn Cornick al basso e Clive Bunker alla batteria. Nel 1968 incidono a Londra il loro primo lp This was, un vero capolavoro che coniuga la vocazione jazz-blues con modelli folk con suggestioni fiabesche talvolta all’insegna di un rock progressivo e di buona cultura classica. La predominanza di Anderson suscita scompensi e malumori che portano Abrahams a lasciare il gruppo. E, si può pure dire, con l’uscita di Abrahams, nasce lo stile inconfondibile dei Jethro Tull. Nelle loro canzoni si passa da un’atmosfera acustica folk a un rock duro, progressive con ampio spazio all'improvvisazione. Con il secondo album Stand up, i Jethro entrano nella storia del rock, una storia che continua ai giorni nostri. La prima volta a Roma al teatro Brancaccio nel 1971.


Questa sera sul palco con Anderson saranno Martin Barre a chitarra, elettrica e flauto, Andrew Giddings alle tastiere, Jonathan Noyce al basso e, infine, Doane Perry alla batteria e alle percussioni. Ian Anderson e soci oggi sembrano più che mai interessati a suonare dal vivo, riarrangiare vecchi pezzi e, per farla breve, andare sul sicuro.

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