da Udine
Fuori rosa per non aver accettato il rinnovo del contratto. E così Vincenzo Iaquinta, il bomber dellUdinese che ultimamente fa gol anche solo guardando la palla, stasera vedrà la partita con la Juve della tribuna. Certo, strana scelta quella dei dirigenti friulani: metter fuori rosa lattaccante gallonato proprio contro la Juve prima in classifica, alla quale nessuno, di solito, concede favori. LUdinese no: non si piega e non si spezza. E poco importa che il regolamento inviti a mettere in campo la squadra migliore. Iaquinta fa la fine di Cassano o quella che fece, lanno scorso, Pizarro arrivato in rotta di collisione con la società per gli stessi problemi: restò fuori quattro gare poi firmò.
Iaquinta ha il contratto in scadenza solo nel 2007 (lUdinese è solita rinnovare i contratti due anni prima della scadenza), ma contava su una vecchia promessa. In gennaio lattaccante aveva avuto offerte dal Barcellona, ma lUdinese aveva chiesto di soprassedere e in cambio lo avrebbe ceduto questa estate. Così non è stato. Lunedì, il procuratore del giocatore si è seduto al tavolo delle trattative per ottenere un congruo rinnovo. LUdinese ha offerto poco più degli 800 mila euro del suo ingaggio. «Iaquinta pretendeva il quadruplo», ha spiegato la società. Rottura delle trattative e giallo finale. Ieri il bomber ha chiuso prima lallenamento e non è stato inserito fra i convocati. Qualcuno ha parlato di febbre, poi la società ha dovuto emettere un comunicato in cui il direttore generale Pietro Leonardi esprime «personale rammarico nel prendere atto che, ad oggi, Iaquinta è lunico dei nostri ragazzi che non si riconosce nel Progetto Udinese di solidarietà sportiva, teso a realizzare gli importanti traguardi raggiunti e da raggiungere. Nella speranza che ci ripensi, lascerà spazio a chi ha dimostrato di credere nella forza degli obiettivi comuni. Tutti i giocatori hanno dimostrato profonda fiducia nellessenza udinese, ciascuno rinnovando, senza eccezioni, il proprio contratto».
Belle parole, ma chissà mai se anche le altre società del campionato dimostreranno la stessa profonda fiducia nellessenza udinese che si è privata del giocatore proprio alla vigilia di una partita così importante. Intanto la Juve, per evitare cattivi pensieri, ha deciso di lasciare in panchina Del Piero. Così qualcuno dirà che ha voluto mettersi in pari con lUdinese.