MilanoFinchè c'è Ibra, questo Ibra che segna e sbaglia in quantità industriale, il Milan può sperare di far strada anche in Champions oltre che risalire la china in campionato. Tocca sempre allo svedesone ricacciare indietro le famose critiche riservate alle sue esibizioni continentali e mettere un'altra tacca al suo cinturone di pistolero del calcio. Lui apre, Boateng, con una mitragliata dal limite, chiude. Uno alla volta, ecco il primo spunto della serata, Allegri e il Milan cominciano a recuperare i decisivi protagonisti della passata stagione. Sette in tre partite come il Barcellona.
Kevin l'africano si ritaglia il suo attimo di gloria con una schioppettata che toglie ai bielorussi ogni velleità e assegna alla serata le dimensioni giuste. Se si tiene nel conto giusto anche il recupero parziale di Taiwo e il debutto di Mexes nel finale, così per scaldare la gamba dopo il noto intervento chirurgico, beh allora la serata del Milan può essere battezzata come quella dei rieccoli. Anche Abbiati, il portierone, intervenuto un paio di volte in modo autorevole e deciso, sembra restituito allo smalto della passata stagione. Buon segno dicono alcuni milanisti doc in tribuna, tipo Stefano Eranio. Il Bate Borisov è rivale di poco conto, un paio di categorie sotto il livello del Milan e a San Siro si dedica in esclusiva alla difesa sbagliando un paio di ghiotte occasioni procurate più che dal proprio talento dalla sciatteria rossonera (Van Bommel e Abate gli autori degli svarioni rimediati dal solito Abbiati).
Ma se c'è un difetto ancora maggiore da segnalare nel Milan che viaggia a una eccellente media (5 gol firmati in 4 giorni, nessuno subito) e che non incassa gol a San Siro da un bel pezzo, beh riguarda proprio l'attacco e la percentuale degli errori di mira al culmine di una buona produzione di occasioni da sfruttare meglio. È vero, nella serata Aquilani sbatte contro un palo, col portiere spiazzato, Ibra manca un paio di occasioni, altre non si concludono per un amen, eppure i conti col Milan cinico di qualche mese prima non ancora tornano. È anche questo il segnale di qualche smagliatura che col tempo e col recupero dei migliori può essere superata. La scelta iniziale di Allegri, con Boateng trequartista, non sembra una genialata anche perché le migliori imboscate portano la firma di Abate sul fianco destro e della coppia Cassano-Ibrahimovic nel cuore della metà campo gialla. Ibra, in questo senso, è la solita garanzia. Appena gli arriva sul piedone destro una palletta vagante, beh la sua conclusione è un tracciante che il portiere non riesce nemmeno a distinguere, tanto è la potenza di quel destro esploso in piena area di rigore.
Stesso marchio di fabbrica anche più tardi, nella ripresa, quando Boateng, a sorpresa, decide di piazzare una delle sue strepitose bordate finita sotto la traversa. La sua festa è misurata forse perché sa e gli hanno riferito delle censure aspre ai suoi comportamenti fuori da Milanello, in compagnia, dicono, di un noto ristoratore del centro.
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