Nel calcio il confine fra il massimo e il minimo è sempre una linea molto labile. Se sei uno dei tanti che calcano i campi e ti pescano mentre fai un fallo vigliacco ai danni di un avversario, ti bollano come un killer. Invece se sei un campione celebrato o quasi, e la supermoviola ti becca mentre stai strozzando il tuo marcatore, allora sei uno che ha temperamento.
Zlatan Ibrahimovic sta lavorando per rientrare nella seconda categoria e ricevere come premio quellimmunità che si garantisce solo ai campioni di razza.
Per raggiungere la definitiva consacrazione in una stagione che appare un trionfo annunciato, Zlatan ha deciso di rilasciare unintervista a cuore aperto sul sito ufficiale dellInter nella rubrica Uno di noi, un botta e risposta per scoprire che se non fosse diventato un football player, avrebbe desiderato intraprendere la carriera di avvocato. E che nessuno si azzardi a dire che gli estremi si toccano e in genere o si sta su una parte o sullaltra delle due barricate. In fondo lui deve solo farsi perdonare un colpo di tacco che ci sbatté fuori dagli Europei 2004 e che la maggior parte, ammettiamolo, giudicò solo un banale colpo di fortuna.
Ecco invece Zlatan Ibrahimovic in versione privata, uno che ammette candidamente di non star leggendo alcun classico della letteratura, anzi di non comprare altro che riviste specializzate di computer, rimanendo ore e ore davanti al video a giocarci e non a millantare ricerche o studi vari, e che per altro neppure usa il tappetino per il mouse, in sostanza ci va giù pesante, come i veri fanatici di video game. A chi si attendeva rivelazioni piccanti su domande imbarazzanti, Zlatan ha risposto disarmandolo: «La cosa più bella che mi è capitata? La nascita di mio figlio Maximiliam. La prima cosa che penso al mattino quando mi sveglio? Mio figlio Maximiliam. Un desiderio? Vedere crescere mio figlio Maximilian».
Lo Zlatan Babbo che disorienta chi ne faceva una sorta di scontroso plantigrado, si riempie ancor più di dolcezza quando parla dei suoi sentimenti: «Cosa mi piace di più fisicamente di una donna? Quando cè stata la prima volta? Qual è stata la telefonata che ho atteso di più? Beh, non certo quella di mia moglie, perché la prima volta sono stato io a chiamarla». E quando gli chiedono di scegliere fra amare o essere amato non ha dubbi: «Amare».
Tenero Zlatan che adora la cioccolata, lodore dei dolci, Topolino e Paperino, e poi non può neppure raccontare la sua prima sbronza perché non cè mai stata, e quando gli chiedono quale sia il suo sogno ricorrente risponde rapido che tutti i giorni per lui sono un sogno.
Per uno nato in Svezia da una famiglia di emigranti della periferia di Tuzla, da madre croata e padre bosniaco, non è roba da poco. Poi ogni tanto gli scappa di mettere le mani al collo di qualcuno e anche di dire che dove va lui si vince. Ma anche queste sono cose assolutamente vere.
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