Idea per il derby: imitiamo la Reggina

Rovinare il gusto del derby con una settimana d’anticipo non era impresa facile. Occorreva impegnarsi molto. Così è stato fatto. Complimenti a tutti o quasi. E complimenti in particolare alla Reggina che avrà fatto capire a Beckham, uno dei pochi positivi del Milan, qual è la differenza che corre (eccome se corre...) fra il campionato italiano e quello inglese. Sento già levarsi le solite litanie del «siamo ancora in corsa», dell’«arbitro non mi è piaciuto», del «viviamo alla giornata». Invece si dovrebbe riflettere su un punto importante: scatenarsi soltanto quando si ha l’acqua alla gola è da piccole squadre, mentre, al contrario, le grandi squadre si comportano come dei bravi studenti: prima il dovere e poi il piacere, prima mettere in cassaforte i tre punti, poi tirare i remi in barca. Era, per esempio, la specialità del Milan di Capello, tanto per dire, un altro che ora è legato a doppio filo con il Biondino Globale. Ora non resta che portare il duello con i Bauscioni sul piano puramente psicologico, visto che su quello fisico non c’è gara. La strategia dev’essere questa: da oggi alle 20,29 di domenica prossima spalmare di miele e di elogi zerbineschi l’Invincibile Armata dell’equilibratissimo e simpaticissimo Mourinho.

Poi, dal fischio d’inizio a quello finale tentare un’altra impresa: imitare la Reggina, sbattersi come se, invece di inseguire uno scudetto onirico, si dovesse fuggire dalla serie B. Visto che bravo, cuginastri, vi vengo a parlare di serie B prima del derby...

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