Economia

Ifil declassata da S&P: «Troppe incertezze»

La holding difende l’investimento nel Lingotto: «Scelta valida che in futuro può creare valore»

da Milano

Botta e risposta tra Ifil e Standard & Poor’s. Alla decisione dell’agenzia di abbassare da A- a BBB+ il giudizio sul debito a lungo termine della holding, la risposta di via Matteotti è stata immediata. In una nota, dove viene sottolineato che la posizione finanziaria netta della holding è positiva per 350 milioni, Ifil ribadisce la validità dell’investimento effettuato in Fiat lo scorso settembre e conferma la fiducia nel raggiungimento degli obiettivi del piano di rilancio del gruppo guidato da Sergio Marchionne.
Secondo S&P il declassamento «riflette l’aumento della concentrazione del portafoglio di Ifil nel debole gruppo Fiat, che ora rappresenta circa la metà degli asset rivalutati della holding, come pure l’imprevedibile strategia e la mancanza di visibilità sulla futura gestione». Il giudizio era sotto sorveglianza da settembre, quando Ifil ha annunciato che avrebbe speso 535 milioni per mantenere al 30% la quota nel Lingotto. Ifil ha invece ribadito che l’investimento effettuato nel gruppo industriale è valido «nonostante abbia comportato una minore diversificazione del proprio portafoglio». Il successo del piano di rilancio, inoltre, «determinerebbe una sostanziale crescita di valore della partecipazione nel gruppo automotoristico». Quanto alla propria strategia, la holding presieduta da Gianluigi Gabetti conferma «l’impegno nella ricerca e nella realizzazione di nuovi investimenti».
«Le prospettive stabili - ha commentato l’analista di Standard & Poor’s, Xavier Buffon - riflettono la nostra convinzione che Ifil manterrà un profilo finanziario prudente e una flessibilità finanziaria stabile». L’indebitamento finanziario netto non dovrebbe salire in futuro al di sopra del 20% del valore degli asset. Se ciò dovesse avvenire, o Ifil dovesse investire ancora in Fiat, il giudizio potrebbe essere messo sotto pressione. Intanto il prossimo 11 novembre il consiglio di amministrazione della holding d’investimenti (meno 0,66% ieri in Borsa) si riunirà per approvare i conti del terzo trimestre.

Non è escluso che per quella data la Consob potrebbe aver emesso il verdetto sull’operazione che ha consentito alla società della famiglia Agnelli di mantenere il controllo della Fiat.

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