Iglesias e Via Lattea, quando il bene vince sul male

La storia memorabile di due cavalli della scuderia Carfagna: il primo, rapito dalla Camorra, è diventato il simbolo della legalità. Il secondo è già una leggenda

Iglesias e Via Lattea, quando il bene vince sul male

Dietro ogni grande cavallo si nasconde un grande uomo. Dietro Iglesias (ex campione di trotto) e Via Lattea (futura, si spera, campionessa di trotto) di grandi uomini ce ne sono due: l'allevatore Sergio Carfagna e padre Danilo Reverberi. Le storie eccezionali di Iglesias e Via Lattea (una delle tre cavalline albine esistenti al mondo) si incrociano come le vicende umane, altrettanto eccezionali, di Sergio e Danilo. A raccontare questo avvincente intreccio di passione per gli animali (che è solo l'altra faccia della passione per gli uomini) sono stati altri due personaggi, anch'essi - per generosità ed empatia - più unici che rari: il giornalista Giorgio Galvani e il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, renziano doc. Il libro che hanno scritto - «La scuderia dei miracoli» (Futura Edizioni), con foto di Marco Agabitini, Enzo De Nardin, Guido Picchio e prefazione di Claudio Icardi - è la summa di tutto ciò che raccontavamo all'inizio: una storia di uomini e cavalli in cui si riflette il meglio e il peggio dell'umanità. Il peggio è sintetizzato dall'angosciante storia di Iglesias, il campione di trotto rapito dalla camorra e poi liberato da Carfagna, eroico nel non piegarsi alla richiesta di riscatto. Sergio e il suo amico padre Danilo si andarono ariprendere Iglesias, ormai semimorto, in un vecchio cascinale del Sud; lo riportarono ad Assisi (città sacra che, non a caso, fa da scenario a questa vicenda miracolosa), lo curarono e lo rimisero in pista; Iglesias tornò vincente in pista, ora fa lo stallone e contribuisce a creare nuovi trottatori vincenti. Eccolo il meglio dell'umanità, che - paradossalmente - è figlio di quel «peggio» iniziale. Tutta un'altra «fiaba» è quella invece di Via Lattea che ha già prenotato un posto nella leggenda del trotto. La cavallina tutta bianca, nata lo scorso aprile, per adesso non pensa a coppe e podio e vive felice la sua giovinezza nell'allevamento-modello di Sergio Carfagna, in uno scenario mozzafiato ai piedi della Basilica di san Francesco. Il libro «La scuderia dei miracoli» racconta una storia di «miracoli» legati alla scuderia Carfagna, detta anche «cartolina per il paradiso», in un contesto di amore per i cavalli, di amicizia, di misticismo e di rispetto per la natura. La storia comincia con la tenerissima vicenda del grande campione del trotto made in Italy, Iglesias, detto «cavallo di san Francesco», rapito e ritrovato quasi morto, che è ritornato a correre e a vincere spinto dal grande amore del suo proprietario, Sergio Carfagna, che, come racconta lo stesso padre Danilo «non ha mai ceduto a pressioni e ricatti». Iglesias è il cavallo della vittoria del bene sul male, dell'affermazione della legalità sull'illegalità. Poi c'è la storia altrettanto «miracolosa» e affascinante di Irina, una cavalla dai grandi trascorsi (spesso vittoriosa in gran premi e corse di gruppo con il mitico driver di Varenne, Giampaolo Minnucci), ora fattrice di successo, che ha lasciato il segno per la sua grande generosità.

E poi c'è l'ultimo «segno divino», l'evento speciale della nascita di Via Lattea. Ma questa è storia di oggi. E per viverla basta andare ad Assisi e far visita all'allevamento di Sergio Carfagna. Ne tornerete arricchiti. Negli occhi. Ma, soprattutto, nell'anima.

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