Cronache

Ignobili gli attacchi a Biondi, maestro di coerenza

Ignobili gli attacchi a Biondi, maestro di coerenza

Carissimo Lussana: Alfredo Biondi è persona che per storia politica e umana non è sospettabile di scorrettezze nei riguardi di nessuno. Nessuna voce si è alzata in sua difesa, malgrado le insinuazioni siano pesanti e di cattivo gusto. Ma da liberale, mi sento offeso anche in prima persona, quando qualcuno insinua il germe del sospetto e del dubbio nei confronti di un parlamentare con una carriera politica che testimonia ampiamente la sua correttezza e la sua fedeltà alla causa. Invece di prendersela con gli ex alleati dell'Udc, che hanno palesemente disatteso il mandato tradendo i voti raccolti grazie alla coalizione di centrodestra e con Follini e gli esuli che gli fanno capo fanno battute su un uomo che, fino a prova contraria, è stato sempre coerente con le sue idee e con le coalizioni che lo hanno fatto eleggere. Come ligure e genovese sono fiero di Biondi come ieri lo ero di Taviani, uomini che danno lustro alla nostra città. Spero vivamente che sia eletto come giudice della consulta della Corte Costituzionale con i voti della sua parte e dell'opposizione tutta.


È vero: non sempre la coerenza «paga», in termini di considerazione che si dovrebbe ottenere dagli altri. A volte, la coerenza basta solo per essere in pace con se stessi. Che non è poco. Ma credo che una Persona, un Avvocato, un Politico, un Servitore della legge e dello Stato come Alfredo Biondi abbia tutto il diritto di non accontentarsi di mostrare il proprio volto allo specchio senza il terrore che lo specchio vada in frantumi (come pare sia capitato a molti suoi colleghi di codici e res pubblica...). E credo che abbia, il senatore Biondi, da pretendere qualcosa da chi diffonde insinuazioni o semplicemente le lascia scorrere, con la giustificazione che «intanto, è così che va il mondo». In questo senso, una poltrona alla Corte non basta. Specialmente a chi l’ha già meritata ad honorem.

Meglio un seggio al tavolo dei giusti. Già conquistato, vero Alfredo?
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