Washington - Preceduto da raffiche di vento d’intensità pari a 175 chilometri l’ora e da onde alte sei metri, l’uragano Ike ha raggiunto la costa degli Stati Uniti, toccando terra sull’isola di Galveston, in Texas, dove si è presentato sollevando dal mare contro il litorale una vera e propria muraglia di acqua. Lo ha annunciato il centro di controllo Usa per gli uragani a Miami, in Florida, secondo cui Ike è arrivato sull’isola intorno alle 2,10 del mattino ora locale, le 9,10 in Italia. Malgrado il pericolo imminente e gli appelli delle autorità, poco prima i mass media locali avevano reso noto che circa il 40 per cento della popolazione di Galveston, vale a dire 23mila persone su un totale di 58mila non hanno voluto o potuto allontanarsi e restano asserragliate nelle loro case, in balia della furia degli elementi. Gli esperti avevano avvisato: "Per chi non abbandona le propria case, in particolare quelle di fronte al mare, incorrerà in morte certa".
Tre vittime In Texas si contano le prime vittime dell’uragano Ike. Le autorità hanno dato notizia della morte di tre persone: un bambino di dieci anni a nord di Houston, colpito in testa da un albero abbattuto dalla forza del vento, una persona annegata al largo di Corpus Christi e un anziano morto mentre veniva evacuato dalla propria casa nella contea di Brazoria, verso un rifugio nella contea di Bell. Intanto, Floyd LeBlanc, del CenterPoint Energy, ha riferito che 1,8 milioni dei due milioni di clienti della compagnia nell’area metropolitana di Houston sono rimasti senza luce. "Ci vorranno diverse settimane prima che tutte le linee vengano ripristinate - ha detto -. Parliamo di due o tre settimane".
Bush dichiara lo stato di calamità L’uragano Ike è un fenomeno meteo enorme che "sta provocando gravi danni": lo ha detto il presidente americano George Bush, parlando alla Casa Bianca. Bush ha aggiunto di essere preoccupato per le conseguenze che il passaggio dell’uragano può provocare nel settore energetico. Il governo americano, ha aggiunto Bush, sta monitorando la situazione del mercato petrolifero per assicurarsi che non ci siano aumenti nel prezzo della benzina legati alle difficoltà provocate da Ike. L’uragano ha investito un’area del Golfo del Messico che è il cuore dell’approvvigionamento petrolifero americano. L’amministrazione, ha detto Bush, ha allentato alcune delle restrizioni previste per l’importazione di petrolio, per aumentarne la disponibilità. Bush manderà nell’area il ministro della Sicurezza interna, Michael Chertoff, che ha la responsabilità della protezione civile. Il presidente ha dichiarato le zone costiere del Texas aree colpite "da un disastro di vaste proporzioni" e ha attivato le risorse federali per far fronte ai danni. Lo ha reso noto la Casa Bianca, in un comunicato. La dichiarazione di calamità naturale servirà a mettere a disposizione una serie di risorse federali per la zona di Houston, colpita dall'uragano, dove i danni sono ancora impossibili da quantificare.
Un comunicato drastico Questo tipo di comunicato, drastico ma efficace, fu diramato anche a New Orleans prima dell’arrivo dell’uragano Katrina nel 2005 e rende l’idea della forza distruttiva di Ike. L’uragano è ancora di categoria 2, ma ha un diametro talmente ampio da riempire quasi tutto il Golfo del Messico. Per le sue grandi proporzioni e per la forza dei suoi venti, che toccano punte di 200 km orari, si temono inondazioni "epocali" delle località costiere, e onde alte anche 7 metri. Intanto l’Isola di Galveston, evacuata ieri, è già stata parzialmente inondata anche se l’uragano deve di fatto ancora arrivare.
Oltre 3,5 milioni in fuga L’allarme per Ike riguarda 11 milioni di persone. Già a 3,5 milioni di persone è stato dato l’ordine perentorio di evacuazione. Sono i cittadini della Baia di Galveston. Tutte le principali vie di comunicazione da ore sono intasate da colonne chilometriche di auto dirette verso l’interno, mentre sono schizzati verso l’alto i prezzi di ogni carburante.
Ike perde potenza L'uragano ha perso buona parte della propria potenza ed è ora classificato come tempesta tropicale.
Lo ha reso noto il National Hurricane Center di Miami, in Florida. Ike si trova all'interno del Texas e sta perdendo consistenza, dopo aver investito gli Usa arrivando dal Golfo del Messico come uragano di categoria 2 e con raffiche di vento fino alla categoria 4.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.