Le illusioni dell’Illuminismo (esoterico)

Uno degli scrittori che amo di più, e secondo me uno dei migliori in Italia, è Massimo Introvigne. I suoi libri mi piacciono e m’interessano sempre, al di là dell’interesse suscitato dal tema specifico trattato. Ne Gli Illuminati e il Priorato di Sion (Piemme, pagg. 216, euro 12,90) l’argomento, per esempio, sono due società segrete che, come molti sapranno, compaiono nei super best-sellers di Dan Brown, Il Codice Da Vinci e Angeli e demoni. Al sottoscritto, che non è stato conquistato dai due libroni, le confutazioni di Introvigne sul merito non interessavano molto: mi trovavo d’accordo a priori con Introvigne, prima di leggere il libro - lo so, è scorretto ma è così. Ma il valore del suo libro va al di là dello specifico contenuto, aiutandoci a chiarire meglio alcune dinamiche della cultura dell’epoca moderna. E lo fa immettendoci nel secolo più problematico, il Settecento, quando «una parte della classe dirigente, abbandonato il cristianesimo, oscilla (...) fra il non credere a nulla e credere a tutto». Su questa credulità generata dall’apostasia si fonda l’ambiguità stessa del termine «illuminismo», traduzione scorretta ma in fondo non erronea delle Lumières francesi, oddia dei Lumi. Scorretta perché esisteva un illuminisme in Francia, termine che designava forme mistico-esoteriche, sia cattoliche che protestanti. Non erronea perché, di fatto anche il disincanto illuminista tende ad ammantarsi di forme rituali esoteriche. È in quest’epoca che la Massoneria, proponendosi alle classi più elevate, cerca di cancellare le proprie umili origini e si dota di un passato nobile ma del tutto fittizio, resuscitando ad esempio i Templari (morti da secoli) e ricollegando i neonati Illuminati di Baviera nientemeno che all’apostolo Giovanni.
Io voglio qui soffermarmi sul fatto che un pensiero anticristiano e irreligioso si affermi attraverso società segrete, rituali talvolta magici, conventicole, iniziazioni. Nulla nasce dal basso, sono sempre piccoli gruppi di potenti e di intellettuali, sono le élites gli strumenti di propagazione di questo nuovo pensiero. E questo modello si è mantenuto nel tempo, nei più diversi ambienti, fino a diventare il modello diffusivo della cultura moderna. È il contrario dell’annuncio cristiano.

Questo, infatti, si diffonde attraverso la missione personale, senza segreti (Dio stesso non ha segreti con il Figlio, e il Figlio racconta ai suoi amici tutto ciò che il Padre gli ha rivelato), mentre la diffusione del pensiero anticristiano si basa sull’invidia, sul desiderio smodato di entrare nelle grazie dei potenti, di essere messi a parte dei loro segreti.
I tempi non sembrano, in questo, essere cambiati. Dalle logge segrete all’Isola dei Famosi. Entrare in quelle stanze, mettere piede su quell’isola: questo è il problema.

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