Imam offre taglia a chiunque uccida la Sakineh cristiana

Cinquecentomila rupie, ovvero seimila dollari, a chiunque uccida Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia. A offrire la macabra ricompensa è stato Maulana Yousuf Qureshi, imam della storica moschea di Mohabat Khan a Peshawar, nel nord ovest del Pakistan. Durante il sermone del venerdì, il religioso ha precisato che i soldi per pagare il killer saranno presi dai fondi della moschea. In merito al dibattito che si è aperto sulla legge sulla blasfemia in Pakistan, che prevede la pena capitale per chi commette il reato, Qureshi ha detto che «resisteremo con forza a qualsiasi tentativo di abrogare la legge che protegge la santità del profeta Maometto».
Noto per avere emesso fatwe controverse in passato, la voce di Qureshi non è la sola che si è espressa contro la grazia per la donna cristiana. La maggiore alleanza sunnita pakistana, infatti, ha annunciato una protesta nazionale nel caso in cui Asia Bibi venisse graziata dal presidente Asif Ali Zardari, come chiesto dal ministro delle Minoranze Shahbaz Bhatti che l’ha giudicata «innocente». Gli stessi Talebani si sono espressi contro il perdono alla donna, condannata a morte per impiccagione da un tribunale di Lahore.
L’indagine condotta da Bhatti ha portato alla conclusione che la donna, accusa di aver offeso Maometto da alcune musulmane, è stata in realtà vittima di «inimicizie personali». L’Alta Corte di Lahore, tuttavia, ha accolto la petizione che impedisce a Zardari o a un altro rappresentante di governo di concedere la grazia ad Asia Bibi. Il marito della donna, 45 anni e 5 figli, ha presentato appello al tribunale contro la sentenza capitale nei suoi confronti.
Per salvare la donna si è mobilitata l’intera comunità internazionale e anche Papa Benedetto XVI ha chiesto che fosse liberata.

La Bibi è stata condannata a morte da un giudice del distretto pakistano di Nankana, nella provincia centrale del Punjab.
L’episodio che ha portato alla condanna risale al giugno del 2009, quando la donna è stata denunciata con l’accusa di aver offeso il profeta Maometto durante una discussione con alcune musulmane.

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