Se invece che Milano la chiamassimo Mediolanum, subito saremmo catapultati almeno al V secolo a.C, quando «in mezzo alla pianura» oppure «tra due corsi d'acqua» sorse l'attuale metropoli che oggi conta quasi un milione e mezzo di abitanti e che fu, nel 286 d.C, capitale dell'Impero Romano almeno nella parte che riguarda Italia e Africa settentrionale: ad oggi il Civico Museo Archeologico di Milano ha censito 25 siti visitabili, ha studiato e sta studiando l'esistenza di altre 4 località che non sono più visibili, e conosce le zone archeologiche milanesi non aperte al pubblico. Sarà possibile quest’anno passare un'estate al «fresco», ovvero andando sottoterra o comunque entrando in tutte le zone archeologiche milanesi aperte al pubblico a partire da oggi. Fino al 25 agosto il Museo Archeologico di Milano in collaborazione con Aster, società che sviluppa progetti che forniscono strumenti per la promozione e la valorizzazione delle risorse culturali del territorio, ha organizzato un calendario di visite guidate in tutti questi luoghi, anche in inglese, anche notturne e anche con eventi finali a sorpresa, spettacoli.
Oggi alle 18.30 ci si trova alla biglietteria del Museo in corso Magenta 15 per la visita che apre il calendario estivo dei percorsi nelle zone archeologiche milanesi: si parte dall'alto, ovvero dalla corte dell'imperatore Massimiano, scelto nel 286 d.C da Diocleziano per governare Italia e Africa settentrionale (Diocleziano governava le province orientali e l'Egitto, Galerio le province balcaniche, Costanzo Cloro la Spagna, Gallia e Britannia).
Tema dell'incontro sarà «Le vite dei Cesari», ovvero si andrà ad indagare dietro le quinte della corte imperiale. A conclusione della visita, tornando alla Milano del 2000, sarà offerto l'aperitivo.
Subito dopo il Museo Archeologico, venerdì 6 luglio, alle 16, si potranno visitare i chiostri dell'antico Cimitero Maggiore, la chiesa di San Maurizio e le possenti torri romane utilizzate nei secoli con scopi diversi. Spesso accadde che il patrimonio archeologico milanese fosse inglobato nelle nuove costruzioni che man mano nascevano, e il fatto che i reperti archeologici milanesi non siano poi così numerosi rispetto ad altre città italiane è dovuto da una parte all'accanimento con cui sono stati operati saccheggi e devastazioni già durante la conquista longobarda (569 a.C), per passare ai ripetuti assalti di Barbarossa (culminati con la presa della città nel 1162), le razzie nel Cinquecento delle truppe francesi imperiali prima, della lunga dominazione spagnola e austriaca dal XVI al XVIII secolo, e infine di nuovo i francesi durante il regno napoleonico (1805-1814).
D'altro canto, però, bisogna sottolineare anche che «Milano ha sempre continuato a vivere -spiega Angela Cerutti di Aster-. Come la moda. Le persone e i luoghi cambiano, e la frenesia, l'attività continua di Milano l'ha spesso portata a costruire, rifare, rigenerarsi anche su vestigia del passato». Rigenerazione continua, cambiamento e innovazione: anche il percorso per i reperti archeologici milanesi non può essere del tutto tradizionale. Ecco infatti che durante il terzo incontro di luglio, il 12 alle 18.30 sempre al Museo (entrando da via Nirone 7), avverrà una visita guidata a tema Olimpiadi: in occasioni dell'imminente inizio dei Giochi, verrà ripercorsa la loro storia in un viaggio-spettacolo per il Museo tra mito, sport, bellezza, generosità e sotterfugi.
Milano città europea? Certamente, e allora il 21 luglio vi sarà una visita guidata al Museo Archeologico tutta in inglese (ore 16) e il 28 visita guidata alla piccola ma, a quanto dicono gli archeologi, preziosissima sezione egizia presente nel Museo.
Info: Museo Archeologico
Corso Magenta 15,
tel. 02-88445208
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.