Immigrati: "In 5 anni 141mila tornati in nero"

La denuncia del Censis: "Il welfare è bloccato, spreca risorse e non risponde ai bisogni". Dal 2004 al 2007 si è registrato un calo drastico degli immigrati impegnati nei servizi alle famiglie: "Probabile ritorno al nero". Oltre 141mila lavoratori regolari sono tornati nel "sommerso"

Immigrati: "In 5 anni 141mila tornati in nero"

Roma - Nel giro di soli 5 anni 141mila lavoratori immigrati regolari sono "spariti" nel nulla, o meglio, sono tornati nel "sommersò. La denuncia viene dalla ricerca del Censis Il sociale non presidiato, presentata nell’ambito dell’annuale appuntamento di riflessione Un mese di sociale dal Presidente dell’istituto Giuseppe De Rita, dal Direttore Generale Giuseppe Roma, e dal responsabile del settore Politiche sociali Francesco Maietta.

Aumenta il sommerso Nel 2002, denuncia il Censis, i lavoratori stranieri regolarizzati in italia erano 646mila. Poi, improvvisamente, si scopre che nel 2007 quelli che avevano ancora un lavoro ed erano ancora regolari erano 505mila. Di questi, il 60% si è trasferito in un’altra provincia per lavoro. Più di 88 mila si sono sposati. Segnali di grande vitalità, sottolinea il Censis, ma la riduzione del 22% di immigrati regolarizzati, che "sicuramente non sono usciti dall’Italia, indica che sono finiti nell’economia sommersa" ed è a testimonianza di una "scarsa capacità del sistema sociale di includerli". Ad esempio, secondo il Censis, l’assistenza low cost delle badanti ritorna sommersa. "Dal 2004 al 2007 - si legge - si è registrato un calo drastico degli immigrati regolarizzati impegnati nei servizi alle famiglie pari a -20,8%, segno di un probabile ritorno al nero. Il numero effettivo di badanti che lavorano in Italia è nettamente superiore ai dati ufficiali. Stime prudenziali consentono di fissare in 700-800 mila le persone che lavorano in famiglia e in 10 miliardi di euro il valore annuale della loro attività".

Il giro d'affari delle badanti Il lavoro delle badanti, le donne straniere che nelle nostre case si occupano di bambini, anziani e non autosufficienti, vale 10 miliardi di euro l’anno. Un welfare che - dice - "è bloccato, spreca risorse e non risponde ai bisogni". L’istituto di ricerca rileva che dal 2004 al 2007 si è registrato un calo drastico degli immigrati impegnati nei servizi alle famiglie, pari a -20,8%, "segno - ritiene - di un probabile ritorno al nero". "Il numero effettivo di badanti che lavorano in Italia è nettamente superiore ai dati ufficiali. Stime prudenziali consentono di fissare in 700-800 mila le persone che lavorano in famiglia e in 10 miliardi di euro il valore annuale della loro attività". Rispetto ai 646mila stranieri regolarizzati nel 2002, il Censis afferma che cinque anni dopo (2007) erano 505 mila coloro che avevano ancora un lavoro ed erano regolari. Il 60% si è trasferito in un’altra provincia di lavoro. Più di 88 mila si sono sposati.

Per i ricercatori, questo è segno di una "grande vitalità, ma la riduzione del 22% di immigrati regolarizzati, certamente non usciti dall’Italia, indica che sono finiti nell’economia sommersa, a testimoniare la scarsa capacità del sistema sociale di includerli".

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